Ragusa - Nord Italia confermato in blocco in giallo, colore predominate ormai sulla penisola. Su 21 territori sono 5 quelli a tutt’oggi in zona arancione e solo la Val d'Aosta in rosso: sicuramente ci resterà per almeno un’altra settimana visto che ha il tasso di letalità più alto del Paese (4,2%). Anche Calabria e Sardegna rimarranno arancioni, essendo passati solo 7 giorni dall’uscita dal rosso. Le uniche modifiche ai colori che apporterà la cabina di regia ministeriale del venerdì - e che entreranno in vigore da lunedì 10 - riguardano il resto del Sud. La Campania si avvia al passaggio dal giallo all’arancione: l’indice Rt è di 1.08 e solo l’hinterland di Napoli ha visto la scorsa settimana 251 positivi ogni 100mila abitanti (parametro da lockdown).
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La Puglia è data per prossima all’area gialla: le terapie intensive sono al 34%, oltre la soglia critica del 30 ma in calo di ben 13 punti dal bollettino precedente. Roma potrebbe chiudere un occhio pure sull’Rt a 1.02 della Basilicata, che non vede il giallo da più di due mesi. Quasi quanto la Sicilia, che però resta un ibrido: buona l’incidenza dei contagio, male la lista di comuni appena usciti o ancora in rosso; ottima la pressione ospedaliera, pessima la campagna vaccinale. Tra le voci poste agli estremi, c’è il rischio che il risultato finale sia ancora la via di mezzo arancione. Comunque sempre più chiaro. Il giallo è davvero a un passo: manca solo che ingrani finalmente il piano vaccinale, diventato uno dei parametri di riferimento per il cambio.