Palermo - In corso gli accertamenti sulla morte, sabato notte al Policlinico di Palermo, di Cinzia Pennino: la docente di 45 anni, apparentemente in buona salute, ricoverata d'urgenza in rianimazione per una tromboembolia una decina di giorni dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca. L'Aifa è già stata avvertita. C'è anche una 70enne da giorni in gravissime condizioni all'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, ugualmente sottoposta poco prima ad AstraZeneca. In entrambi casi il nesso causale con il siero non è dimostrato e bisogna capire se le donne soffrissero di particolari patologie non dichiarate o non conosciute.
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Mentre un'altra insegnante 55enne è in coma profondo al Policlinico di Messina: le era stato somministrato AstraZeneca l'11 marzo, poco prima del blocco nazionale, manifestando subito dopo febbre alta e mal di testa. Dalle analisi sono emerse trombosi multiple e durante la degenza è subentrata un'emorragia cerebrale. La legale della famiglia, Daniela Agnello, ha presentato un esposto in Procura perché a suo dire "esiste una stretta correlazione temporale con le gravi lesioni” alla sua assistita docente “che non aveva patologie, sintomi né prendeva farmaci".
Nello stesso ospedale, dopo le varianti africane trovate su due migranti minorenni scappati da Pozzallo, sono stati individuati anche i primi due casi ufficiali in Sicilia di variante brasiliana: entrambi su due fratelli di S. Agata di Militello. “Da un lato siamo preoccupati - dice il sindaco, Bruno Mancuso - in quanto la variante in questione è poco conosciuta e non possiamo prevedere quali potrebbero essere le complicazioni che può scatenare in chi la contrae, ma dall’altro ci conforta il fatto che i due giovani positivi non abbiano manifestato sintomi”. Gli studi sulla mutazione brasiliana hanno dimostrato fin qui un maggior potenziale di trasmissibilità e propensione alla re-infezione.