Attualità Il Covid sull'Isola

Sicilia, contagi e vaccini: le 2 incognite che peseranno per tutto il 2021

I numeri attuali e sulla distanza indicano un trend in ascesa delle infezioni, non si può dire lo stesso per le forniture di sieri

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 Ragusa - Le piccole oscillazioni quotidiane del Covid non offuscano la tendenza sul lungo periodo. I dati diffusi ieri dalla Protezione civile siciliana, certificano il lento aumento di ogni curva anche sui 7 giorni: positivi assoluti e relativi (+808 e +15,5% rispetto alla settimana precedente); ricoveri ordinari e in terapia intensiva (+97 e + 4); isolamenti domiciliari (+711); deceduti (+153, il 77,9% in più). La terza ondata è partita e rischia d’infrangersi sull’Isola giusto in tempo per il lockdown di Pasqua. Ci sono però anche dati più confortanti: crescono però anche i guariti, +4.851, e ieri la provincia di Ragusa ha fatto anche meglio di Enna per nuovi contagi, solo 15, la provincia più bassa. La matematica continua ad assolvere la scuola: sempre in base ai numeri diffusi lunedì, al 22 marzo su 674.524 alunni di 798 scuole siciliane (il 96%) gli alunni positivi al Covid erano 1774 (lo 0,26%). Il problema è il passaggio dell’infezione dalle classi agli appartamenti, dov’è letteralmente impossibile valutarne gli effetti prodotti.

Dalla trincea esanime della campagna vaccinale l’assessore alla Salute Razza scatta sull’attenti agli ordini del generale Figliuolo di raggiungere le 50mila dosi giornaliere: “Raddoppieremo gli hub”. Ma il dramma è la penuria di fiale (ancora 100mila segnalate nei frigo siciliani sul report ministeriale), non dei posti dove iniettarle: per quello sono pronte pure parrocchie e stabilimenti balneari. Pur di accondiscendere il commissario nazionale all’emergenza, il governatore Nello Musumeci ha fatto capire che è pronto al “golpe” contro Aifa e governo, pigliando sottobanco gli Sputnik del mercenario Putin. Solo che poi dovrebbe pagarsi un pool di legali contro la causa dell’avvocatura dello stato. Inutile dire che da quando e come si sbroglierà la matassa vaccinale dipenderà non solo cosa si potrà fare o meno questa estate, ma probabilmente sino alla fine dell’anno.


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