Ragusa – Da oggi Biancavilla nel catanese, Francavilla e Gaggi nel messinese, e Santa Margherita di Belice nell’agrigentino diventano zone rosse, fino al 14 aprile. Da domani si aggiungono Ventimiglia di Sicilia, in provincia di Palermo, e Porto Empedocle, sempre in quella di Agrigentino. Ieri sera sono state prorogate in extremis, fino al 6 aprile, anche Scicli, in provincia di Ragusa, Palma di Montechiaro nell'Agrigentino e Regalbuto, nell'Ennese, in lockdown già da due settimane. Anche se il bollettino regionale non è uscito le Asp devono comunque aver fatto il loro lavoro e comunicato gli ultimi dati ufficiali al governatore Musumeci, da ieri anche assessore alla Salute ad interim.
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La red zone a Caltavuturo e San Mauro Castelverde, nel palermitano, era già stata posticipata a martedì 6 sabato scorso, quando è stata la volta delle “new entry” Centirupe in provincia di Enna e Comitini, Racalmuto e Siculiana, tutte ancora nella devastata agrigentino che da solo ne conta 7 delle 21 red zone attive sull’Isola (Sciacca da oggi torna arancione). Perché fino al 6, dopo Pasquetta, ci sono pure Ribera e, nelle altre province: Acate nel ragusano, Serradifalco nel nisseno, Trabia nel palermitano e Santa Maria di Licodia nel catanese e l’intero capoluogo di Caltanissetta, entrate invece nella massima fascia di rischio già da giovedì 26. Raffadali, Montedoro, Portopaolo di Capo Passero e Altavilla Milicia ne sono appena uscite ma non è escluso che ne possano subentrare di nuove in settimana alla luce di contagi e ricoveri che torneranno ad essere diffusi da oggi e che, dopo lo choc che ha colto Palazzo d’Orleans, riporteranno anche i numeri mancati di martedì.