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Sicilia: liste nere, zone arancioni, certificati verdi

Maggiori libertà in cambio di più vaccini, si tratta come con i bimbi

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/01-09-2021/sicilia-liste-nere-zone-arancioni-certificati-verdi-500.jpg Maggiori libertà in cambio di più vaccini, si tratta come con i bimbi


 Ragusa – E’ bastato qualche giorno in arancione a Vittoria e Comiso per raggiungere il 70% di prime dosi e mettersi in regola con gli indici di vaccinazione e ottenere uno “sconto” sulla zona arancione. E’ verosimile? Come se restrizioni e controlli non fossero già abbastanza blandi e le sorti di quattro paesi facessero la differenza a livello regionale. La zona arancione, se non si raggiunge almeno il 60% a ciclo completo in tutti i 390 comuni dell’Isola, resta un traguardo ineluttabile alla luce degli ultimi dati Covid. L’area gialla è già un miracolo, che non durerà però a lungo se non si vaccinano tutti, prima che la protezione scada e il virus muti ancora.

Forse Palazzo d’Orleans, con la classifica dei comuni buoni e cattivi, cerca di capire il comun denominatore della strategia comunicativa adoperata dai primi per ottenere successo. E colmare il gap di quasi 10 punti percentuali in meno che separa la Sicilia dal resto d’Italia, in ogni fascia d’età vaccinabile. Cos’altro può inventarsi il governatore Nello Musumeci, oltre ripetere alla quella metà della popolazione ancora senza green pass che se non si vaccina rischia la salute e altre limitazioni?

Nella “black list” in mano all'assessore alla Sanità Ruggero Razza c’è di tutto: borghi dell’entroterra e rinomate mete balneari, il contesto è però estremamente frastagliato con differenze abissali tra capoluoghi e province, nel bene e nel male. Ne sono esempi gli scarti che separano l’ottima Ragusa dalla pessima Acate, o la maglia nera Messina dalla virtuosa Roccafiorita: centri distanti appena qualche decina di chilometri, ma tante migliaia di sieri. La criticità, quindi, non va inquadrata a livello di provincia quanto di “sentiment” delle singole comunità locali, i cui abitanti si rinforzano tra di loro in convinzioni e prese di posizione pro e contro. 


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