Roma - Sono tante le imposte e gli indicatori che saliranno con l’incremento dei valori catastali previsti dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per quegli immobili che hanno beneficiato del Superbonus. Il governo è a caccia di risorse e ieri Giorgetti ha tirato in ballo il mattone precisando però che «Non si tratta di fare l’aggiornamento dei valori di mercato, che la Commissione Ue ci ha chiesto ripetutamente. Ma di andare a cercare le case fantasma e soprattutto di precisare, come dice una norma della precedente legge di bilancio, che chi fa le ristrutturazioni edilizie è obbligato ad aggiornare anche i dati catastali». Un’operazione mirata dunque che molto probabilmente entrerà nella Manovra d’autunno.
Imu e Tari più salate
I proprietari di case ristrutturate con Superbonus e bonus edilizi provano a fare i conti. Questi proprietari erano già stati colpiti da misure che hanno introdotto retroattivamente limitazioni e nuove imposte (la tassazione delle plusvalenze maturate da chi vende l’immobile risanato con Superbonus). Adesso sono di nuovo chiamati alla cassa. Con l’aggiornamento dei valori catastali salirà infatti la quotazione catastale dell’immobile ristrutturato. Si tratta di un passaggio che inciderà su numerose altre imposte, a cominciare dall’Imu come sottolineato dallo stesso ministro che ha citato la norma della precedente Legge di Bilancio che chiedeva ai proprietari di rivedere i propri valori catastali. «Andremo a vedere» se gli aggiornamenti sono stati fatti, ha spiegato infatti Giorgetti ricordando che, se così non è, il maggior gettito prodotto dai controlli «andrà a beneficio dei Comuni», con l’Imu. Di quanto rincarerà l’Imu? Difficile fare una stima di quanto salirà questo valore. L’andamento dipende dal singolo caso e dall’aliquota applicata dal Comune dove si trova l’abitazione. La rendita catastale è la base per il calcolo dell’Imposta municipale (che pagano solo le seconde case e soltanto in pochi casi anche le prime). A pagare di più sarà il Centro Nord. Secondo un recente studio Uil, nel dettaglio, nel Nord Ovest il costo medio annuo dell’Imu è di 1.027 euro annui, mentre nel Nord Est il costo medio sale a 1.060 euro. Nelle regioni del Centro Italia, il costo medio dell’Imu si attesta a 1.144 euro. Al contrario, nel Sud Italia e nelle Isole, i costi medi dell'Imu sono significativamente inferiori, pari rispettivamente a 982 euro e 829 euro annui. Questa differenza tra Nord e Sud è indicativa del diverso valore degli immobili nelle varie aree del Paese. Allo stesso modo anche la Tari, l’imposta sulla raccolta dei rifiuti, potrebbe rincarare. E’ determinata sulla base della superficie catastale. Dunque se dopo la ristrutturazione questa superficie è aumentata, anche l’importo del tributo salirà.
Irpef e passaggi di proprietà
Non solo Imu e Tari. Dalla modifica della rendita catastale dell’immobile potranno derivare anche maggiori oneri Irpef. Ci sono poi le diverse tasse che si devono al Fisco nel caso di compravendita o di successione. Anche queste sono calcolate sulla base del valore catastale dell’immobile. È il caso dell’imposta di registro ma è anche l’ipotesi dell’imposta sulle successioni e donazioni nel caso di trasferimento patrimoniale. Si tratta di voci che costeranno di più ai proprietari di immobili che hanno risanato casa sfruttando l’agevolazione del Superbonus.
Isee
Infine, il valore delle abitazioni è tra i parametri che vengono considerati nel calcolo dell’Isee, l’indice che permette di ottenere benefici e misure di sostegno alla famiglia molto importanti come l’Assegno unico. Con i nuovi conti da fare, anche queste voci potrebbero cambiare.