Una forte tempesta solare geomagnetica è in corso da questa notte. La National Oceanic and Atmospheric Administration (Nooa) statunitense ha inizialmente valutato la tempesta geomagnetica a 4 su un scala di 5, per poi aggiornarla al valore massimo di 5 su 5. Una tempesta valutata su questa scala non si era mai verificata dal 2005.
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La Noaa sta lavorando con gli operatori satellitari e di rete per prepararsi a eventuali interruzioni di energia o comunicazione dovute alla tempesta solare, ma i singoli individui non dovrebbero essere costretti a prendere misure straordinarie, ha detto Shawn Dahl, coordinatore del servizio per lo Space Weather Piction Center della Noaa nel corso di una conferenza stampa. Con la tempesta solare, inoltre, già questa notte si è potuto assistere ad aurore boreali visibile in gran parte del mondo, anche in Italia.
Le intense tempeste geomagnetiche a volte, comunque, possono quindi anche avere ripercussioni sulle reti energetiche, le comunicazioni Gps o sui satelliti geostazionari. La tempesta non dovrebbe avere un effetto diretto su cellulari o sulle carte di credito, ma un’interruzione di corrente potrebbe avere effetti secondari. Si tratta un disturbo del campo magnetico terrestre, colpito dalle particelle ad alta energia emesse dal Sole che rendono elettricamente carico lo strato più esterno dell'atmosfera. A causa di questo fenomeno, le onde radio che viaggiano in queste zone perdono energia a causa di collisioni più frequenti con gli elettroni, e ciò ne causa il degrado o anche il completo assorbimento.
La tempesta si deve all'intensa attività di un gigantesco gruppo di macchie solari, chiamato AR3664, che si estende per circa 200.000 chilometri, dunque 16 volte circa le dimensioni della Terra. Si tratta di una delle regioni più grandi e attive osservate in questo ciclo solare, che è iniziato nel dicembre 2019. «La regione è caratterizzata da una grande complessità, con campi magnetici molto intensi che causano una situazione particolarmente instabile. È così grande - dice Messerotti - che è visibile anche ad occhio nudo, ovviamente sempre con un'adeguata protezione».
Nel frattempo anche gli astrofili si sono mobilitati per fotografare il fenomeno, come Franco Fantasia del Gruppo Astrofili Palidoro, che è riuscito a catturare un'immagine dell'enorme gruppo di macchie solari. L'estensione di AR3664 è confrontabile a quella di un altro enorme gruppo di macchie solari, quello di Carrington, che fece sentire pesantemente i suoi effetti tra agosto e settembre 1859: durante quel periodo, la regione emise una serie di potenti brillamenti solari (violente eruzioni che sprigionano un'energia equivalente a varie decine di milioni di bombe atomiche) ed espulsioni di massa coronale, le cosiddette Cme (espulsioni di materia sotto forma di plasma), che provocarono incendi negli uffici del telegrafo e innescarono aurore vicino all'equatore. Negli ultimi giorni il gruppo di macchie solari AR3664 ha emesso diversi potenti brillamenti solari: nella giornata del 9 maggio, in particolare, ne ha prodotti due di classe X, la più elevata, rilevati dal satellite Goes-16 di Nasa e Noaa alle ore italiane 11,13 e 19,44. A entrambi questi eventi sono associate le due espulsioni di massa coronale che stanno viaggiando verso il nostro pianeta. A queste si aggiungono tre Cme generate tra l'8 e il 9 maggio, il cui arrivo è sempre previsto entro l'11 maggio. «In tutto, cinque Cme sono dirette verso la Terra», conferma Messerotti: «Nel caso in cui si fondano tra loro, questo ovviamente renderà la tempesta geomagnetica ancora più intensa, ma è impossibile prevederlo».
Nella foto di Giovanni Passalacqua, l'aurora boreale a Ragusa.