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Traslato il corpo del beato giudice Rosario Livatino alla chiesa di Santa Chiara

Le spoglie del primo magistrato elevato agli onori degli altari, ucciso dalla mafia siciliana nel 1990

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Canicattì, Agrigento - Si è svolta ieri a Canicattì la traslazione del del corpo del Beato giudice Rosario Livatino dalla cappella del cimitero comunale alla chiesa di Santa Chiara. Partiti dal Cimitero comunale, avendo prima omaggiato la tomba del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano, si è snodato un corteo fino a san Diego, cuore della città di Canicattì, dove un abbraccio tenero e commosso ha stretto il feretro del Magistrato martire. Il Beato Livatino ha percorso, accompagnato dalle Istituzioni e da un popolo di persone.  

È stata scelta la chiesa di Santa Chiara piuttosto che la Chiesa Madre, dove era stato battezzato il giudice canicattinese, che si trova in centro storico, e la chiesa di San Domenico, dove lui frequentava la celebrazione dell’Eucaristia e aveva fatto il percorso alla Cresima, perché è una chiesa moderna, si trova alla periferia, non molto lontana dalla casa dove viveva Rosario Livatino e ha tutte quelle caratteristiche per poter accogliere gruppi di pellegrini in sicurezza, è spaziosa, può accogliere più di mille fedeli. 

Le spoglie del giudice beato Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990, sono state spostate dalla cappella di famiglia nel cimitero di Canicattì in una cappella della chiesa di Santa Chiara dello stesso comune, per volere dell’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, autorizzato dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. 


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