Attualità Da Ragusa a Kansas City

Una love story targata Ragusa in giro per gli Usa, su un dolce furgone FOTO

Lei americana, lui ragusano: “Mi è bastato poco per innamorarmi della vostra cucina, e ancor meno di lui”. Per trascinarlo con se si sono inventati il camion-delivery di prelibatezze nostrane



 Ragusa – Prodotti dolciari tipici della tradizione ragusana a domicilio, a bordo di un vistoso furgone in cui giganteggia la scritta la scritta “Ragusa’s Italian Crepe cafè”. Non in giro per la provincia iblea, ma dall’altra parte dell’oceano Atlantico, nello stato americano del Kansas. L’idea, antecedente alla pandemia di Coronavirus, è di un’americana di origini italiane come tradisce il cognome, Laurie Vitale, che nel capoluogo ha incontrato un grande amore, Mattia Occhipinti (li vediamo nelle prime due foto della gallery). Per strapparlo alla sua terra e portarselo appresso con sé negli States, si sono inventati questo delivery truck di prelibatezze, ordinabili dagli americani anche sulla pagina Facebook che ha aperto per raccogliere le ordinazioni online. Noi l’abbiamo intervistata.

Come vi è saltato in testa di esportare i dolci della nostra tradizione negli Usa, a bordo di un camion? Nel 2017 ho avuto la fortuna di incontrare un uomo di Ragusa che mi ha mostrato e fatto conoscere la straordinaria cucina della provincia, come le crepes di La CrePepperia e il cioccolato di Sfizi Golosi di Modica. È bastato poco perché mi innamorassi del cibo, della cultura e della città di Ragusa e ancora meno per innamorarmi di colui che mi ha fatto conoscere la meraviglia del mondo siciliano. L’unico modo per tenermi stretta questo amore era portarlo con me negli Usa e così è nata l'idea di far emigrare i dolci siciliani oltreoceano, per farli conoscere al popolo americano attraverso un food truck!

Come vi rifornite di prodotti tipici? Assaggiamo e selezioniamo continuamente i migliori prodotti dell’Isola. Ci piace sempre sperimentare e gustare le novità, senza mai dimenticare il rispetto per le tradizioni.

In Sicilia, o in Italia, non avrebbe funzionato? Sicuramente sì, ma perché non tentare di far conoscere al popolo statunitense le pietanze siciliane! Abbiamo nel nostro team già diverse persone nate e cresciute negli Usa.

Quali aree dell’America coprite? La nostra sede è a Kansas City ma ci muoviamo continuamente. Come la natura del food truck è quella di essere una zingara che viaggia di città in città, così è anche per noi che, armati di crepes e dolci siciliani, andiamo in giro per sagre e manifestazioni varie.

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Come stanno rispondendo gli americani? Abbiamo trovato ottime collaborazioni con tante realtà, tra cui caffetterie e perfino vigneti! A primo impatto, la maggior parte degli americani si dimostra diffidente rispetto alla nostra offerta, perché è una proposta diversa da quelle presenti nel territorio. Tuttavia, una volta superata l’iniziale timidezza, al primo boccone, ogni americano s’innamora dei sapori e profumi siciliani.

Che immagine hanno attualmente della Sicilia all’estero, ancora mafia e mandolino? Alcuni americani hanno ancora questo punto di vista ma a Kansas City, come nel resto del continente, domina la multiculturalità, per cui i nostri clienti, più che pregiudizi, nutrono grande curiosità per la cultura italiana.

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Ti manca Ragusa? Ogni tanto ci torni, magari per raccogliere qualche idea? Mi manca Ragusa tutti i giorni, dal 2017 ci torno 3-4 volte l'anno. Da quando è scoppiata la pandemia, non sono più stata in grado di tornare e aspetto con ansia il giorno in cui le frontiere si riapriranno di nuovo per consentirci di muoverci liberamente, di tornare sulla spiaggia di Marina di Ragusa, di bere un caffè tra le vie di Ragusa e di riabbracciare ancora i cari e vecchi amici. Nel frattempo, continuiamo a gustare in terra americana i prodotti siciliani e a sognare la Sicilia, un’isola generosa e ospitale, in cui ogni straniero ha la sensazione di sentirsi a casa.

Il Covid ha penalizzato o favorito la vostra attività? Il Covid ha cambiato le vite di tutti i noi e in alcuni casi, come nel nostro, ha contribuito a modificare i connotati di storie d’amore ma noi continuiamo il nostro lavoro, più forti di prima perché, prima di tutto, amiamo ciò che facciamo. Quando il mondo stava chiudendo i battenti e i ristoranti erano chiusi, i food truck, per la loro natura di cibo delivery e di rapido consumo, hanno continuato a lavorare, diventando un punto di riferimento per la comunità. Oggi, un anno dopo, poiché molti non sono stati in grado di riaprire le loro attività, possiamo guardare indietro con cuore grato, soprattutto nei confronti di quelle persone che ci hanno sostenuto e hanno creduto in noi, anche durante la pandemia.

Il virus ha penalizzato però la relazione sentimentale con Mattia, che s’è interrotta. Purtroppo si, a causa della pandemia non siamo in grado di incontrarci. Però restiamo in contatto e partner negli affari, mi aiuta ancora con la distribuzione di prodotti siciliani negli Usa. La mia speranza resta di diffondere i cioccolatini e i dolci in tutti gli Stati Uniti, affinché tutta l'America possa conoscere i dolci siciliani.


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