Ragusa – In diversi paesi, come Usa e Israele, il vaccino anti Covid Pfizer è già iniettato alla fascia tra 12 e 15 anni e prestissimo lo sarà anche in Italia. Dopo l’ok della Fda americana, quello previsto per oggi dall’Ema europea è solo una formalità. L’Aifa italiana recepirà naturalmente la direttiva comunitaria il ministro della Salute, Roberto Speranza: “E' altamente strategico allargare ad altre fasce d'età le vaccinazioni, essenziale soprattutto in vista della ripresa dell'anno scolastico. Il governo è a lavoro con il generale Figliuolo per costruire un adeguamento del piano alla disposizione". L’esigenza di immunizzare i giovanissimi è d’altronde ineludibile ai fini dell’immunità di gregge, tanto che si sperimenta il siero anche sui neonati, sebbene sappiamo che i piccoli nascono protetti da una mamma vaccinata.
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Già dal prossimo mese, quindi, si aggiungerà un nuovo target nella campagna vaccinale: “A giugno nel Paese avremo 20 milioni di dosi a disposizione e questo ci può consentire senz'altro di estendere le vaccinazioni ad altre generazioni". La Sicilia è stata la prima regione a dare il via libera al vaccino, su base volontaria e senza prenotazione, a svariate categorie che avrebbero dovuto aspettare che fosse completata l'immunizzazione di quelle precedenti, tuttore indicate come prioritarie dal piano nazionale. Mentre i maturandi non mancano all’appello, gli over 80 che hanno ultimato il ciclo sono ancora fermi al 66%, con un ulteriore 12% con solo la prima dose; i 70-79enni il 32%, più un 34% con una dose; i 60-69enni il 24%, più un 30% con una dose. Il rischio è che, facendo sempre piu’ largo ai “nipoti”, i nostri “nonni” continuino a restare sempre piu' indietro.