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Vaccini Covid sì, ma non ai bambini: il muro siciliano

Agende di prenotazione semivuote, così banchi con pennarelli e palloncini

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 Ragusa - Supereroi e Babbi Natale che attendono i 5-11enni agli hub sono abbastanza inutili visto che gli unici da convincere sono mamma e papà: potranno forse distrarre i più piccoli e lacrimosi, ma chi è deciso e convinto di entrare al centro vaccinale anti Covid non ne esce per un capriccio all’ultimo del figlio. Le iniezioni ai bambini siciliani sono partite ieri, nei 65 hub e ambulatori territoriali e ospedalieri sparsi per l’Isola, tra cui l'ospedale Civile di Ragusa. Ma nonostante i contagi continuino ad aumentare, soprattutto fra i giovanissimi, in pochi hanno risposto alla chiamata.

Fino a giovedì solo 2mila siciliani avevano preso appuntamento per i loro piccoli, su una platea regionale di 309mila; e l’astensionismo riguarda anche la provincia di Ragusa. In Lazio sono 22mila, in Lombardia 52mila: lo scarto è già incolmabile. Non sono buone le prospettive in Sicilia, dove già troppi adulti hanno opposto resistenze. Sul fronte scolastico, attualmente sono quasi 580 le classi in quarantena: circa l'1,75% delle 33mila distribuite sull’Isola. Cresce lievemente la percentuale di contagio fra alunni e prof, ma per il momento è ancora questione di decimali.


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