Attualità Naufragio over 70

Vaccini Covid, Sicilia: i nostri anziani persi per sempre

La campagna va avanti e i nuovi target generazionali scavalcano i vecchi: non sarà facile recuperarli

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 Ragusa - In teoria: apriamo ai giovani, ma non dimentichiamoci dei fragili. In pratica: fate come vi pare. Il commissario Figliuolo getta la spugna e, dopo aver acconsentito alla redistribuzione delle fiale Astrazeneca che in Sicilia stavano per finire al macero, ha sdoganato il libera tutti nazionale alle prenotazioni dai 40 anni nonostante la copertura degli anziani tutt’altro che prossima. Sono oltre due milioni gli italiani over 70 che non hanno ancora ricevuto la prima dose e tra i 70-79enni la regione che ha vaccinato meno è la Sicilia: il 43% circa. Anche tra gli over 80 è quella più indietro, con quasi il 40% che non ha avuto neanche la prima dose. Se dopo 4 mesi e mezzo non si sono presentati, difficile si decidano adesso.

Del resto il vaccino Covid non è obbligatorio, e allora avanti il prossimo: il target dai 16 anni in su, per cui è stata estesa la rosa di fragilità riconosciute, promette di spalancare le porte degli hub avviando la campagna al “si faccia avanti chi vuole” (Astrazeneca, possibilmente). Più benzina di così, al momento, non è possibile. Il generale, intanto, sta fallendo pure la campagna di maggio: nei primi 10 giorni del mese dovevamo superare 30 milioni di somministrazioni, siamo arrivati oggi a 27. Anche il ritmo di 500mila iniezioni giornaliere è stato centrato poche volte, affondato dalla media delle regioni lumaca come la nostra, succubi di lentezze croniche e resistenze dei cittadini nei confronti del siero anglo-svedese.

Il Figliuol prodigo ha spinto perché fosse praticato pure agli under 60, come di fatto sta avvenendo. Ma così quelli più anziani resteranno inevitabilmente indietro, persi forse per sempre, superati da figli e nipoti perché allettati o difficili da raggiungere sul territorio. Si fatica a ripararli dal virus: sull’Isola quasi un ultra 80enne su tre non ha ancora ricevuto la prima dose, nonostante il piano per loro sia partito da mesi; la attende anche il 54% degli ultra 70enni e il 57% dei 60enni. Una condizione spiegabile con le falle del sistema sanitario, che non scoraggia solo loro, e con gli stessi V-day: aperti a tutti pur di accelerare, hanno amplificato il distacco percentuale tra le fasce generazionali. 


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