Gela, Cl - Zelia Guzzo, docente gelese di 37 anni (foto), morì il 24 marzo 2021 all’ospedale di Caltanissetta a causa di una trombosi celebrale dopo il vaccino anti Covid Astrazeneca: uno dei diversi decessi sospetti che si registrarono in Sicilia a quei tempi, dopo i sieri. Adesso gli eredi saranno risarciti dallo Stato italiano, con 77mila euro: si tratta della prima volta in cui viene riconosciuto l’indennizzo, previsto dalla legge 210 del 1992 per un vaccino contro il Coronavirus. "Già i consulenti tecnici della Procura di Gela lo avevano accertato - spiega l’avvocato Valerio Messina -, adesso si aggiunge un ulteriore tassello: il riconoscimento dello Stato, quasi un’ammissione di responsabilità, che conferma il nesso causale tra somministrazione e decesso”.
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I lettori ricorderanno che anche Ragusanews si occupò a lungo del caso. La procedura per l'indennizzo era stata bloccata due volte: dalla commissione del dipartimento militare di medicina legale di Messina, perché “non esiste letteratura scientifica” che consentisse di “esprimere pareri riguardo la correlazione"; e dallo stesso ministero della Sanità, che riteneva “inammissibile” il ricorso. "Si tratta di una somma quasi ridicola, incongrua, che non potrebbe mai ripagare la perdita che hanno sofferto il marito e i familiari di Zelia - aggiunge il legale -, una donna di 37 anni che ha lasciato un bimbo di un anno e mezzo”.