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Novo Nordisk, il farmaco di Elon Musk introvabile in Italia

Novo Nordisk, perchè il farmaco di Elon Musk è introvabile in Italia. 288 euro per 28 giorni di terapia

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/28-04-2024/diabete-e-obesita-novo-nordisk-farmaco-di-elon-musk-introvabile-in-italia-500.jpg Diabete e obesità, Novo Nordisk, farmaco di Elon Musk introvabile in Italia


Si chiama semaglutide il farmaco studiato da Novo Nordisk per contrastare il diabete di tipo 2 rivelatosi efficace anche contro l’obesità. Un prodotto reso celebre da Elon Musk sull’allora Twitter, protagonista ormai di milioni di video su TikTok e già falsificato, come ha segnalato in ottobre l’Agenzia europea dei medicinali (Ema). Il fatto è che la versione per perdere peso in Italia è introvabile, mentre quella mirata al diabete fa i conti da mesi con un problema di carenze. Come mai? Fortune Italia lo ha chiesto a Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Medicina Interna (Simi).

La questione rimborsabilità

Iniziamo col dire che esistono due versioni del farmaco Novo Nordisk: Ozempic* per il diabete e Wegovy* per l’obesità. “In Italia attualmente viene commercializzata e  rimborsata solo la versione per il diabete – spiega Sesti – Quella per l’obesità, approvata dalle Autorità regolatorie americana ed europea (Fda ed Ema), ha un dosaggio più alto e attualmente non è sul mercato italiano. Non so cosa deciderà l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ma posso dire che al momento i farmaci per l’obesità non sono rimborsati dal Ssn”.

È il caso, ad esempio, “di liraglutide 3 mg, prodotto sempre da Novo Nordisk e prescrivibile per i soggetti obesi. Si tratta di una molecola della stessa famiglia di semaglutide – precisa Sesti – ma a dosaggio quotidiano (mentre l’altro medicinale è a somministrazione settimanale). Il paziente italiano lo deve pagare, e io prevedo che per semaglutide sarà la stessa cosa, almeno nel caso dell’obesità semplice”.

Tra carenza e accaparramento

Attenzione, se la versione anti-obesità di semaglutide non è presente in Italia, nel nostro Paese c’è invece stato un “accaparramento della formulazione per il diabete per dimagrire. Parliamo di una terapia con dosaggio inferiore – puntualizza Sesti – ma che funziona lo stesso per perdere peso. Il medicinale, usato off label, è stato sottratto a quanti lo usano per il diabete. Questo spiega la carenza”.

L‘Aifa nei mesi scorsi è intervenuta, sottolineando che proprio l’aumento della domanda di Ozempic per dimagrire ha portato a carenze che “continueranno per tutto il 2023. Sebbene la fornitura continui ad aumentare, non è possibile prevedere con certezza quando risulterà sufficiente a soddisfare completamente la domanda”.

L’Agenzia ha ricordato che Ozempic “è indicato esclusivamente per il trattamento di adulti affetti da diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico. Ogni altro utilizzo, inclusa la gestione del peso, rappresenta un uso off-label e attualmente mette a rischio la disponibilità” del farmaco per i diabetici.

Tutta colpa di Elon Musk?

Sesti ‘scagiona’ il patron di Tesla. “Il fatto è che Musk ha assunto la versione anti-obesità, disponibile in America, dove il farmaco viene pagato dai pazienti”. Una versione che da noi non c’è ancora. “Si tratta di un farmaco che funziona molto bene contro l’obesità e che speriamo di avere a disposizione e di poter prescrivere, in particolare ad alcuni soggetti a rischio”, continua il presidente Simi.

Le ultime novità

“Di recente infatti Novo Nordisk ha annunciato che lo studio clinico su soggetti obesi con rischio cardiovascolare ha mostrato come il farmaco riduca del 20% il rischio di infarto del miocardio, ictus e mortalità – ricorda lo specialista – Dunque la mia speranza è che possa essere rimborsabile per un sottogruppo di pazienti particolarmente a rischio, se si dimostra che semaglutide protegge da un nuovo evento cardiovascolare i soggetti con obesità. Per questa categoria di pazienti, infatti, sarebbe un salvavita”.

Gli effetti collaterali

Come tutti i medicinali, anche semaglutide ha possibili effetti collaterali. “Nelle prime 3-4 settimane può dare nausea, talvolta vomito e diarrea. Sono stati descritti casi di pancreatiti, ma sono casi estremamente rari, considerato l’utilizzo a livello mondiale. La nausea, invece, è proprio un meccanismo di azione: questi farmaci agiscono a livello cerebrale per ridurre l’appetito, ma anche a livello di svuotamento gastro-intestinale”, precisa l’esperto,

Il futuro

Semagludite ha aperto la strada a tutta una serie di novità farmacologiche contro l’obesità. “È il caso di tirzepatide, primo di una nuova classe di farmaci che ha messo insieme due ormoni intestinali: al Glp1 si è aggiunto Gip. In maniera sorprendente, la combinazione risulta ancor più efficace sulla perdita di peso, arrivando vicina all’intervento chirurgico anti-obesità. Anche in questo caso sul mercato arriverà prima la versione per la cura del diabete: questo prodotto, infatti – precisa l’esperto – controlla molto bene la glicemia”.

A seguire arriverano sul mercato altri medicinali, con nuove combinazioni. “Questo è il futuro della terapia di diabete e obesità: utilizzare mix sempre più efficaci”, conclude Sesti.

 Il prezzo
In Italia per 28 giorni di terapia si arrivano a spendere 288 euro. 


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