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Dieta a zona: benefici e menù settimanale per perdere peso

Per prima cosa è bene dire che la dieta a zona è un regime alimentare di tipo iperproteico e a basso contenuto di carboidrati ideata agli inizi degli anni ’90

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/30-09-2021/dieta-a-zona-benefici-e-menu-settimanale-per-perdere-peso-500.jpg Dieta a zona: benefici e menù settimanale per perdere peso


La dieta a zona è una vera e propria strategia alimentare ideata agli inizi degli anni ’90 dal Dr. Barry Sears, scienziato americano laureato in biochimica ma specializzato in terapie del tumore e controllo dietetico delle risposte ormonali. Cos'è la dieta a zona e come funziona il menù settimanale per perdere peso di questa strategia alimentare, molto nota, che promette benefici a tutto l'organismo?
Dobbiamo cercare di capire cosa si intende per “Zona”. Altro non è che il punto massimo che si può e si deve raggiungere per stare bene, sia a livello fisico che mentale. Scopriamolo insieme.
Tra i tanti regimi alimentari volti al recupero della forma fisica persa e alla diminuzione dei chili di troppo, uno dei più conosciuti e citati è senza dubbio la dieta a zona, una particolare strategia alimentare messa a punto come vi abbiamo anticipato dal biochimico americano Barry Sears che, studiando gli eicosanoidi (ovvero degli ormoni che agiscono in molteplici funzioni corporee fondamentali), ha scoperto come questi intervengano per mantenere il corretto equilibrio dell’organismo. Proprio a fronte di questa scoperta, lo stesso Sears decise di mettere a punto una strategia alimentare per regolare la produzione di questi ormoni, garantendo una maggior salute a benessere a tutto il corpo: la dieta a zona appunto di cui Vi proponiamo un menù settimanale per perdere peso.

Dieta a zona: in cosa consiste ?
Come già anticipato, il Dr. Barry Sears ha cercato di sviluppare un regime alimentare naturale basato su un corretto modo di mangiare dal punto di vista ormonale e genetico per assicurare l’efficienza all’organismo. In altre parole, il fondatore della dieta a zona ha individuato la chiave per raggiungere uno stato fisico e mentale ottimale nel giusto rapporto di carboidrati, proteine e grassi, una forma di equilibrio che consente di produrre una precisa secrezione ormonale e ridurre il grasso corporeo.
Come detto, la dieta a zona è nata come conseguenza alla scoperta di come, alcuni ormoni (eicosanoidi, insulina, glucagone), agiscono sull’organismo.
In particolare, gli eicosanoidi, svolgono un’importante funzione per:
il sistema cardiovascolare; le funzioni renali; la coagulazione del sangue, l’aumento della risposta immunitaria; combattere le infiammazioni.
Esistono, però anche degli eicosanoidi “cattivi” che a loro volta, se in eccesso, causano problemi come: reazioni allergiche; infiammazioni; l’aumento del colesterolo LDL; la proliferazione cellulare; disturbi a livello della pressione; ecc.
Allo stesso modo, poi anche insulina e glucagone possono influire notevolmente sul benessere generale del corpo, agendo nel controllo degli zuccheri nel sangue e regolando i livelli di glucosio nelle cellule (l’insulina ne permette l’utilizzo mentre il glucagone ne aiuta il rilascio). Scopo alla base della dieta a zona, quindi, è quello di regolare e mantenere in equilibrio questi ormoni grazie all’alimentazione, garantendo al corpo salute e benessere a tutto tondo. Ma come funziona esattamente?

Come funziona la dieta a zona?
Per prima cosa è bene dire che la dieta a zona è un regime alimentare di tipo iperproteico e a basso contenuto di carboidrati (un po’ come la dieta ipocalorica o la dieta per il crossfit) e che, proprio in riferimento a quanto detto, si basa sul mantenimento di specifiche proporzioni per l’introduzione nel corpo dei vari macronutrienti.
Nello specifico, seconda la dieta a zona, in ogni pasto le quantità corrette sono: 40, 30, 30: il 40% carboidrati, 30% proteine e il restante 30% grassi. Percentuali che puntano a mantenere un equilibrio tra i diversi ormoni e, quindi, il benessere del corpo. In particolare gli alimenti consigliati sono:
proteine: come carni bianche (pollo, tacchino, coniglio), pesce (sardine, sgombro, tonno, salmone), uova, legumi;
carboidrati: da preferire frutta e verdura limitando, invece, pasta, pane e riso;
grassi: meglio olio extravergine di oliva, noci e nocciole.
Cos’è il blocco nella dieta a zona?
Non è altro che una unità di misura composta da carboidrati (es. pane, pasta, frutta, verdura), proteine (carne, pesce, uova e derivati), grassi (olio, frutta secca). Nel manuale di accompagnamento i cibi sono rappresentati col peso di riferimento (miniblocco) per cui la composizione dei pasti diventa semplice e comprensibile.
La dieta a zona segue altre regole ben precise (esattamente come accade per altre tipologie di regimi alimentari, come la dieta frazionata) tra cui:
la ripartizione dei pasti nell’arco delle 24 (non far passare più di 4 o 5 ore tra il pranzo e lo spuntino e non più di tre ore tra questo e la cena);
fare colazione entro mezz’ora da quando ci si è svegliati; mangiare uno spuntino mezz’ora prima di andare a dormire; svolgere una regolare attività fisica; integrare la dieta con degli omega 3. Oltre poi all’applicazione del sistema dei blocchi.

Dieta a zona: esempio di menu settimanale per perdere peso
Ma vediamo meglio come si potrebbe comporre un menu giornalieri in linea con i principi e le regole descritte della dieta a zona.
Lunedì - Colazione: latte con caffè, frollini di soia e avena.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: pasta al ragù, insalata, un frutto.
Merenda: frutta fresca di stagione e parmigiano.
Cena: bresaola con verdura, pane integrale, un frutto.
Martedì- Colazione: un toast prosciutto cotto, una sottiletta e una tazza di tè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: pesce spada ai ferri, verdura, pane integrale, frutto di stagione.
Merenda: frutta fresca e parmigiano.
Cena: passato di verdure, tacchino ai ferri, verdure, pane integrale, frutto di stagione.
Mercoledì - Colazione: latte con caffè, frollini di soia e avena.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: salmone affumicato, carpaccio di pere e grana, pane integrale. Un frutto.
Merenda: frutta fresca e parmigiano.
Cena: insalatona con germogli di soia, gamberetti, formaggio magro, pane integrale, un frutto.
Giovedì - Colazione: ricotta con frutta fresca, un caffè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: bresaola con verdura, pane integrale, un frutto.
Merenda: frutta fresca di stagione e parmigiano.
Cena: un piatto di minestra con avena, prosciutto magro e insalata, un frutto.
Venerdì - Colazione: ricotta con frutta fresca di stagione, un caffè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: pollo alla piastra, verdure, pane integrale, frutto.
Merenda: frutta fresca di stagione e parmigiano.
Cena: minestrone con riso, fesa di tacchino con verdura mista, frutto di stagione.
Sabato - Colazione: un toast con prosciutto e una sottiletta, una tazza di tè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: sogliola e verdura, pane integrale, frutto di stagione
Merenda: frutta fresca e parmigiano.
Cena: minestra di verdura con formaggio magro, pane integrale, frutto di stagione.
Domenica - Colazione: ricotta con frutta fresca, un caffè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: risotto di mare, bresaola con verdura, frutto di stagione.
Merenda: frutta fresca e parmigiano
Cena: minestrone con pasta, manzo e insalata frutto. 1 cucchiaino e mezzo di dolcificante TIC.

Tutti i benefici della dieta a zona
un’importante perdita di peso; il miglioramento delle prestazioni cognitive; la netta riduzione degli attacchi di fame durante il giorno; diminuzione dell’incidenza delle patologie croniche legate alla sindrome metabolica, come obesità, Alzheimer, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, ecc.;
aumento dei livelli di energia; miglioramento delle prestazioni fisiche.
Un insieme di benefici che portano a un miglioramento del proprio benessere e, quindi, della qualità della propria vita. Ma attenzione. Perché anche la dieta a zona, come qualsiasi altra tipologia di strategia alimentare può avere delle controindicazioni a cui è bene prestare attenzione.
Dieta a zona: le controindicazioni
Le principali sono senza dubbio quelle legate all’equilibrio e al bilanciamento di tutti i principi nutritivi necessari al funzionamento del corpo. In particolare all’eccesso di proteine a discapito dei carboidrati. Punto di maggior dibattito anche tra nutrizionisti e da cui sono scaturiti diversi studi.
Nonostante anche in rete si possano trovare testimonianze di grandi appassionati a questa strategia alimentare (come l’attrice Renée Zellweger) prima di intraprenderla è sempre necessario consultarsi con un medico e/o nutrizionista
 


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