Quando pensiamo alla cucina giapponese ci vengono subito in mente il sushi o comunque preparazioni culinarie che abbiamo come alimento principale il pesce. In realtà la terra nipponica è anche molto altro da un punto di vista culinario. Un gruppo di nutrizionisti della clinica giapponese “Yaeks” ha elaborato un regime dietetico che consente di perdere circa 11 chili in 13 giorni. In realtà ne esistono anche due varianti che hanno una durata di 7 o 14 giorni, ma noi seguiremo quella dei 13 giorni perché risulta la più efficace.
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Per ottenere risultati è una dieta che va seguita alla lettera per cui non sono ammesse eccezioni o sgarri. Vi sono poi delle indicazioni di carattere generale che possono aiutarci a raggiungere l'obiettivo del dimagrimento, ovvero mangiare con lentezza così favoriamo non solo la digestione ma assaporiamo anche i cibi. A tale scopo possiamo usare le bacchette non proprio facili da maneggiare per noi occidentali.
Dieta giapponese: come funziona
Alla base di questa dieta vi sono gli alimenti proteici e l'olio di oliva. Questi ne sono i cardini. Mentre non possiamo utilizzare sale e zucchero uva banane e alcol. Vietati anche gli spuntini. Pertanto sono solo 3 i pasti consentiti al giorno, nè si può cambiare il menù del giorno con un alto o invertire il pranzo con la cena. Volendo però ci è concesso di preferire il caffè al tè e viceversa. Ma non vi sono altre concessioni.
Questa la dieta giapponese dei 13 giorni da seguire in dettaglio quindi senza apportare alcuna variazione
Colazione: una tazza di caffè naturale appena preparato. Pranzo: 2 uova, cavolo stufato (in alternativa possiamo optare per un'insalata di cavolo) e del succo di pomodoro. Cena: 200 grammi di pesce di mare con basso contenuto di grassi, ad esempio il merluzzo e insalata di cavolo.
Colazione: caffè e un biscotto. Pranzo: 100-200 grammi di pesce fritto o al vapore e come contorno dell'insalata di cavolo fresco. Cena: 100 grammi di vitello e un bicchiere di kefir.
Colazione: caffé. Pranzo: zucchine fritte in olio di girasole. Cena: due uova sode, una fettina di vitello bollito e insalata di cavolo.
Colazione: caffé. Pranzo: un uovo crudo (poniamo attenzione alla provenienza e alla freschezza), tre carote grattugiate condite con olio d'oliva e un formaggio a pasta dura 15-20 grammi. Cena: una frutta a scelta tra quella consentita.
Colazione: Il caffè si sostituisce con insalata di carote fresca con condimento di succo di limone e burro. Pranzo: 200 grammi di pesce bollito e un bicchiere di succo di pomodoro. Cena: 200 grammi frutta.
Colazione: caffé. Pranzo: Petto di pollo bollito (500 grammi), una carota o insalata di cavolo. Cena: due uova sode, carote crude grattugiate (200 grammi) condite con poco olio d’oliva.
Colazione: tè verde. Pranzo: 100-200 grammi di bollito di vitello e un frutto a scelta. Cena: libera scelta tra le opzioni proposte per i giorni precedenti (tranne per il terzo giorno).
Colazione: tè verde. Pranzo: 400-500 grammi filetto di pollo bollito e insalata di cavoli o carote. Cena: Due uova sode e carote grattugiate (200 grammi) con condimento succo di limone e olio d’oliva.
Colazione: insalata di carote fresca con un paio di gocce di succo di limone Pranzo: 500 g di pesce bollito più un bicchiere di succo di pomodoro. Cena: un frutto.
Colazione: caffé. Pranzo: un uovo crudo, un'insalata di tre carote bollite aromatizzata con burro e una fetta di formaggio duro. Cena: solo frutta non zuccherata.
Colazione: caffè e 2 biscotti. Pranzo: zucchine fritte. Cena: due uova, 200 grammi di manzo, e un'insalata di cavolo.
Colazione: caffé. Pranzo: pesce fritto e un'insalata di cavolo. Cena: un pezzo di manzo bollito (circa 200 grammi) e un bicchiere di kefir.
Colazione: caffé. Pranzo: due uova sode, un'insalata di carote e cavolo e un bicchiere di succo di pomodoro. Cena: pesce fritto o bollito (200 grammi).
Dieta giapponese: vantaggi e svantaggi
Riguardo ai vantaggi, almeno nei primi giorni dà una sferzata al metabolismo e ci fa perdere i liquidi in eccesso. Riguardo agli svantaggi invece si tratta di un regime dietetico che non può seguire per più di 2 volte l'anno e che può richiedere l'assunzione di vitamine sotto forma di integratori per evitare eventuali carenze alimentari.