Benessere Dieta della longevità

Garattini (95 anni): Col 30% di cibo in meno si vive il 20% in più

Garattini: «Faccio 5 km al giorno a passo veloce, mangio spesso ma poco: con il 30% in meno di cibo, si vive il 20% in più. Così si superano i 90 anni»

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Silvio Garattini (Bergamo, 1928), 95 anni, è ricercatore in farmacologia e direttore di un istituto di ricerche farmacologiche. Arriva quindi dall'interno del mondo dei medicinali l'invito a non affidarsi eccessivamente alle soluzioni offerte dall'industria farmaceutica (che ha scopi di lucro) per vivere a lungo e in salute. Meglio, informa Garattini, concentrarsi su alimentazione e sport. Silvio Garattini, scienziato, ricercatore in farmacologia, professore di chemioterapia e farmacologia e direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, è da anni attivo nella divulgazione dei segreti per una vita lunga e sana. Autore di diversi libri sul tema, l'esperto sostiene soprattutto l'importanza di un'alimentazione bilanciata e dell'attività sportiva.

Sull'argomento, Garattini si è espresso di nuovo recentemente in un'intervista al Corriere della Sera. «Tutti i cibi sono inquinati - spiega -. Poiché oggi i cibi sono inquinati, mangiare una varietà di cose vuol dire evitare l'accumulo di un determinato inquinante». Quindi il consiglio è una dieta varia. «Le ricerche hanno dimostrato che con una rilasciata del 30% di cibo si vive il 20% in più. Mangiare poco è un fattore di longevità». Suggeriti quindi pasti meno abbondanti ma più soventi, evitare insaccati e cibi troppo pieni di zuccheri. L'assunzione di grandi quantità di cibo alternata al digiuno, invece, non è indicata. «Il digiuno? Non fa grandi differenze» - spiega. «Alcune ricerche hanno dimostrato che non c'era differenza fra chi mangiava liberamente e chi faceva passare 10-12 ore tra un pasto e l'altro. Lo ribadisco, l'importante è mangiare poco, anche se lo faccio cinque volte al giorno l'importante è il totale». Le cattive abitudini alimentari, spiega, hanno creato «4 milioni e mezzo di diabetici che poi hanno problemi visivi, muscolari, renali...». E più malati ci sono, più farmaci vengono venduti. Per questo, «auspico che il mercato della medicina venga penalizzato». Quindi alimentazione bilanciata e sport, niente di estremo o mai sentito. «Almeno 150 minuti a settimana, camminando con andatura relativamente rapida, altrimenti non c'è l'effetto aerobico... che consiste nel respirare in affanno e avere un aumento dei battiti» del cuore.


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