Scicli - Il 25 ottobre di 25 anni fa scomparve nel ragusano Maria Giovanna Aprile. I figli chiedono ancora la verità sul mistero avvolge la madre. Nessuno l’ha vista uscire di casa quel giorno e per la Procura non ha mai lasciato la sua centralissima abitazione. Ben due processi hanno escluso ogni responsabilità del marito della donna, l’ultimo a vederla viva. L’uomo è stato indiziato e poi processato per omicidio e occultamento di cadavere e infine assolto con formula dubitativa. Cosa accadde quella domenica di ottobre del 1998 a Scicli? Maria Giovanna ha 27 anni e vive con il marito Carmelo e i due figli gemelli nel quartiere San Giuseppe, nella zona vecchia del piccolo borgo siciliano. È molto giovane quando sposa Carmelo Allibrio. Giovane ma provata da una malattia che ha scoperto pochi mesi prima delle nozze. Dopo la nascita dei gemelli, rivela a un’amica di sentirsi come in una gabbia, di desiderare un po’ di liberta, di non essere felice in quel matrimonio. Vorrebbe lasciare Carmelo, avrebbe detto all’amica secondo quanto emerso dalle cronache, ma lui sembra disposto a tutto pur di non lasciarla andare. La accompagna a ballare in discoteca, dove Maria Giovanna conosce e incontra altre persone. Suo marito non vuole, si rompono i già precari equilibri. Una settimana prima di svanire nel nulla Maria Giovanna telefona a sua madre e le dice che vorrebbe andar via ma non può, è malata. Quella mattina del 25 ottobre, secondo quanto raccontato dal marito, Carmelo porta i suoi figli dalla suocera alle 9 e 30. Poco dopo pare rientri per prendere con sé degli attrezzi che ha dimenticato, gli servono per fare un lavoro. Sua moglie è in bagno, intenta ad asciugare i capelli. Si sarebbero visti più tardi ma al suo ritorno, non la trova più a casa.
Carmelo quel giorno ha dichiarato di aver trovato la sua casa in subbuglio e di aver notato che mancavano due borsoni, il telefono cellulare, il caricabatterie, alcuni vestiti e dei soldi, meno di un milione di lire. Dove potrebbe essere andata Maria Giovanna ma soprattutto come avrebbe potuto lasciare il suo paese? In quegli anni, i treni non partivano di domenica e le corriere passavano solo nel pomeriggio. Le parole di sua madre Pina Caruso, la madre, suggeriscono un’amara certezza: Maria Giovanna non si allontanò volontariamente, ma fu uccisa da qualcuno ancora impunito. “In me resta sempre la speranza di vederla tornare all’improvviso, ma nello stesso tempo ho la consapevolezza che mia figlia è stata uccisa, non so da chi e non so perché e mi strugge il dolore al pensiero che non saranno mai trovati i resti di mia figlia. Penso che sia stata buttata in qualche pozzo, in qualche buco, chissà dove”.
L'altroieri sera il programma “Chi l’ha visto” è tornato ad occuparsi del caso.