Napoli - Tre vittime, tutte giovanissime. Uccise da un’esplosione che non ha lasciato loro scampo. Tre morti per 20 euro al giorno. Le gemelle di 26 anni Sara e Aurora Esposito e il diciottenne Samuel Tafciu, di origine albanese. Legate, legatissime, persino nella morte, Sara e Aurora. Sono scomparse insieme nel devastante scoppio di via Petacca, che nel pomeriggio di lunedì, ha sventrato una struttura a Ercolano che era stata adibita a fabbrica/deposito di fuochi d’artificio illegali. Il proprietario dell'immobile, portato in Procura, ha preferito non parlare. Ma è stato denunciato per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e detenzione illegale di materiale esplodente. L'uomo ha intestato la proprietà alla figlia 13enne.
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Le due ragazze erano residenti a Marigliano, cresciute senza un padre scomparso troppo presto. Le raccontano solari. Una bionda, Aurora, mamma di una bimba di cinque anni; l’altra bruna, Sara, che per quella bambina nutriva un affetto sconfinato. Su TikTok Aurora pubblicava canzoni neomelodiche, mentre Sara su Facebook scriveva post di apprezzamento per i rapper Geolier e Rocco Hunt e ammiccava ai novax.
In un post che risale al 2022, Sara fa gli auguri alla gemella usando parole accorate, intense. Era il 28 agosto, il giorno del loro ventiquattresimo compleanno: «Auguri a me, ma auguri anche a te. Il nostro compleanno, il giorno che nacqui io, il giorno che nascesti tu. Anima mia, con te non ho bisogno di chiedere di far notare qualcosa per avere la tua attenzione perché, a prescindere, tu senti dentro quando non sto bene come io lo sento per te e nessuno può mai capirlo». Parole che sottendono a un legame profondo, viscerale. «Ci sei sempre – si legge ancora nel post - come una mamma, una migliore amica, un padre, un ragazzo. Sei la mia gemella e sono così fiera di dirlo perché sono fiera di te. Auguri, spero per te che la vita ti regali ciò che meriti. Sei una donna e una mamma, per lo più, meravigliosa forte e bellissima. Se anche ci saranno altre battaglie, altri ostacoli – conclude - li vivremo sempre mano nella mano fino all’ultimo». E poi l’attenzione e l’amore per la madre, Lucia la donna che le ha cresciute da sola. Era lì anche lei ieri pomeriggio. Devastata dal dolore. Le figlie pare lavorassero lì per dare una mano alla famiglia.
Anche per Samuel ieri era il primo giorno di lavoro. Viveva a Ponticelli e, malgrado la giovane età era già padre di una bimba di 4 mesi e stava cercando il modo di andare avanti dopo aver svolto per tre mesi il lavoro di magazziniere, ma senza essere pagato. A Ercolano ci era arrivato tramite un amico. Niente di regolare, come il luogo di lavoro che è stato la loro tomba.