Cronaca Catania

Blitz alla pescheria di Catania: sequestrati 600 chili di pesce

Merce non tracciata e vendita senza autorizzazioni: multe per migliaia di euro

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/07-11-2024/blitz-alla-pescheria-di-catania-sequestrati-600-chili-di-pesce-500.jpg Blitz alla pescheria di Catania: sequestrati 600 chili di pesce


Catania - La polizia di Catania ha coordinato ieri mattina una serie di controlli nella pescheria di Catania, adiacente a piazza Duomo, per verificare il rispetto delle norme per la vendita di alimenti, la tracciabilità e la genuinità dei prodotti ittici. Gli agenti hanno cinturato l’area per identificare gli operatori presenti, controllando complessivamente 79 persone, di cui 19 già note alle forze dell’ordine. Sei persone sono state sorprese a vendere pesce senza autorizzazione. Inoltre, il pesce esposto è risultato non tracciato, sono così scattati multe per 9 mila euro e il sequestro di 150 chili di pescato.

Altri tre sequestri sono scattati nell’ambito delle competenze della Capitaneria di Porto, che ha multato due venditori per 3 mila euro e ha sequestrato 300 chili di pesce senza tracciabilità ed etichettatura. Un altro sequestro è stato effettuato per 150 chili di prodotti ittici non riconducibili ai venditori sottoposti a controllo. La polizia locale ha elevato sanzioni per oltre 21 mila euro per mancanza di autorizzazioni alla vendita di prodotti alimentari, assenza dei requisiti professionali dei venditori e occupazione abusiva di suolo pubblico. Nel caso in cui i venditori sanzionati non dovessero effettuare il pagamento nella misura ridotta, le multe supereranno 100 mila euro. 

Il blitz coordinato dalla polizia ha permesso di controllare circa 6 tonnellate di prodotti ittici. Circa 350 chili, seppur privi di tracciabilità, essendo risultati in buone condizioni e in linea con i caratteri organolettici e di freschezza previsti dalla normativa comunitaria, sono stati donati alla Caritas. Il restante quantitativo di pescato sequestrato, circa 250 chili, per la maggior parte gamberi, è stato giudicato non adatto al consumo, in quanto, seppur la normativa consenta l’aggiunta di additivi (solfiti), non c’era nessuna informazione a disposizione del consumatore. Trovati anche parassiti vivi su parte del prodotto ittico controllato che, per questa ragione, è stato ritenuto non idoneo al consumo. I 4 esercenti titolari di licenza hanno documentato la provenienza dei prodotti in vendita e sono stati rilevati il corretto mantenimento dal punto di vista igienico sanitario e i caratteri organolettici e di freschezza.


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