Catania -“Sintomi così importanti e lesioni cutanee caratteristiche sulla schiena, sui glutei e sulle gambe lasciano immaginare che si tratti proprio della puntura di una Caravella portoghese” dice Benedetta Stancanelli, primario dell’ospedale Policlinico San Marco, dove da giorni è ricoverata la bagnante punta in mare dalla Physalia physalis, il sinoforo galleggiante che vive in superfice ma i cui lunghi tentacoli possono arrivare a decine di metri di distanza dall'agglomerato centrale di polipi e meduse che ne costituisce il corpo. È grazie ad essi che intrappola con un “abbraccio mortale” le sue prede per nutrirsene, ma tra le sue spire a volte può capitare che finiscano anche gli uomini.
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Le condizioni della donna - di cui non sono state rese note le generalità per la privacy -, anche a causa di patologie pregresse, si sono notevolmente aggravate nel giro di poche ore: cefalea, astenia, vomito, attacchi di panico, difficoltà respiratorie e una notevole aritmia cardiaca l'hanno costretta al ricovero d'urgenza nel reparto di terapia intensiva. Quello siciliano non è un caso isolato, ma certamente il più grave registrato in Italia negli ultimi anni. Nel 2010 una 69enne fu addirittura uccisa da una Caravella mentre faceva il bagno a Villaputzu, nella Sardegna meridionale, ma si tratta dell’unico caso accertato di decesso in acque italiane provocato direttamente dall’idrozoo marino.
Sottolineiamo, infatti, che non sempre le conseguenze della puntura sono gravi e spesso si risolvono spontaneamente nel giro di qualche giorno, esattamente come accade per i morsi della medusa, pur essendo tutt'altro animale. Negli ultimi anni il numero di Caravelle Portoghesi è notevolmente aumentato nel Mediterraneo e in particolare attorno all’Isola, dove giungono trasportate dal vento e dalle correnti dopo essere entrate nel Canale attraverso lo Stretto di Gibilterra. Trattandosi di un organismo planctonico, che non nuota attivamente ma si lascia trasportare, è facile che in caso di alta marea o condizioni meteo avverse si avvicini di molto alle coste, al largo dei lidi che d’estate sono affollati di turisti, rendendo più probabili questi incidenti.