Cronaca Vittoria

Chi è Francesco Lo Monaco

Nel 2021 fu vittima di un tentato omicidio

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Vittoria - Francesco Lo Monaco, 43 anni, è già noto alle forze dell'ordine per diversi precedenti. Nel novembre del 2021 fu vittima di un tentato omicidio e rimase gravemente ferito. Oggi è accusato dell'omicidio di Angelo Ventura, 38enne vittoriese. 

Si tratta del figlio di Vincenzo Lo Monaco, anch'egli pregiudicato, soprannominato "Cannata". Nel 2005, Francesco ha sfregiato al volto Alessandro Greco, un componente della famiglia di Elio Greco (ritenuto vicino al clan Dominante), sottoposto a confisca beni, e padre di Rosario Greco, l’uomo che nel 2019 travolse con un suv due bambini sempre a Vittoria, uccidendoli. Francesco Lo Monaco venne arrestato nel 2008 in una maxi operazione antidroga che aveva portato al fermo di 77 persone nel Ragusano. Tutti vennero accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti tipo cocaina ed hashish. La base operativa dell'associazione era a Vittoria mentre la sostanza stupefacente venivano acquistata in prevalenza nell’hinterland milanese e nella provincia di Reggio Calabria e trasportata con la complicità di insospettabili corrieri organici ai gruppi criminali.

Il ferimento di Francesco Lo Monaco nel 2021 

Nella serata del 21 novembre 2021 a Vittoria -in via Farini- Francesco Lo Monaco, 39 anni, fu ferito al fianco sinistro da un colpo di pistola esploso da ignoti assalitori e, successivamente, soccorso da un passante che lo trasportava presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Vittoria ove i sanitari lo sottoponevano ad urgente intervento chirurgico salvandogli la vita. Appena ricevuta la segnalazione dell’avvenuto delitto sull’utenza di pronto intervento 112, scattarono le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Vittoria che, nel corso dell’intera notte di lunedì 22 novembre, raccoglievano sul luogo della sparatoria importanti testimonianze successivamente corroborate dall’immediata analisi dell’immagini prelevate da alcune telecamere situate in via Farini nonché dalla visione oculata dei filmati di altre telecamere di videosorveglianza dislocate sui tragitti di arrivo e di fuga di vie circostanti il teatro dell’azione delittuosa. All’esito delle attività d’indagine, i Carabinieri trassero in arresto qualche giorno fa G.S cl.1999 mentre, F.M. cl.1975, resosi immediatamente irreperibile dopo la commissione del reato, e poi tratto in arresto nella serata. Quest’ultimo, sentitosi braccato dai Carabinieri e non avendo altri luoghi dove rifugiarsi, si presentava presso la Stazione dei Carabinieri di Comiso accompagnato dal suo avvocato. Il movente che aveva spinto i due malviventi a compiere il grave delitto era da ricondursi a dissidi di carattere familiare e privato.


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