Modica - È stato condannato a due anni di reclusione, pena sospesa, il processo per omicidio stradale ai danni di un modicano di 33 anni. I fatti risalgono al 5 agosto 2018 quando poco prima dell’alba una romena di 25 anni dopo essere scesa dall’autovettura su cui viaggiava per una breve sosta decideva di non risalire sull’autovettura e di incamminarsi a piedi, in piena notte, lungo la strada statale 115 nel tratto che da Modica porta a Ragusa. Il giudice del Tribunale di Ragusa, Gemma Occhipinti, pur dichiarando l’automobilista colpevole del reato di omicidio stradale, ha riconosciuto allo stesso le circostanze attenuanti generiche visto che la tragedia non era esclusiva responsabilità dell’imputato ma addebitabile in parte ad altri fattori concomitanti.
A darne notizia oggi Salvo Martorana sul quotidiano La Sicilia.
La sentenza ha riconosciuto la sussistenza del reato di omicidio stradale, ma ha ritenuto una responsabilità dell’imputato attenuata dalle particolari circostanze del caso. Il modicano era accusato di omicidio stradale con l’aggravante di essersi dato alla fuga dopo l’incidente. La tragedia si verificava quando nell’opposto senso di marcia scendeva il trentatreenne a bordo della propria autovettura che procedeva con direzione da Ragusa verso Modica. Ad un certo punto trovava l’autovettura di senso opposto che lampeggiava con le luci abbaglianti ad intermittenza; dopo di che, sentiva un urto “strisciante” sulla parte anteriore laterale e in prossimità dello specchietto, che si rompeva, lato conducente. Temendo di subire una rapina il giovane si allontanava dal luogo del fatto e faceva rientro a Modica. Dopo qualche ora apprendeva la notizia del sinistro, che vi era una giovane ragazza ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale di Ragusa per cui si presentava volontariamente presso il commissariato di Polizia stradale per chiarire come fossero andati i fatti. La giovane, purtroppo, nei giorni successivi al sinistro perdeva la vita. Istruito il processo innanzi al Tribunale di Ragusa emergeva che la donna camminava in mezzo alla strada nell’assoluta oscurità, concorrendo di fatto a causare la tragedia.