Enna - Don Giuseppe Rugolo, 40 anni, della diocesi di Piazza Armerina, è stato arrestato stamani dalla Squadra mobile ennese con l'accusa di violenza sessuale e atti sessuali con minorenni. Gli agenti hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal gip di Enna su richiesta del procuratore Massimo Palmeri e dei sostituti Stefania Leonte e Orazio Longo. Secondo l'accusa, gli abusi sarebbero stati compiuti sia quando era ancora seminarista, sia dopo essere stato ordinato sacerdote. «Reati aggravati dal fatto di essere stati consumati in danno di minori a lui affidati per ragioni di istruzione ed educazione alla religione cattolica», spiegano gli investigatori, contestandogli l'aggravante.
L'inchiesta è partita qualche mese fa dalla denuncia di un 27enne alla squadra mobile locale: "Da anni mi porto dentro un peso, un sacerdote di cui mi fidavo ha abusato di me". Accuse che hanno trovato riscontri nelle successive indagini della polizia. La squadra mobile, diretta da Nino Ciavola, ha raccolto infatti le testimonianze di altri giovani dopo che il caso è diventato pubblico. Già due anni fa la Chiesa aveva archiviato una indagine nei confronti del sacerdote accusato di aver abusato di un giovane di Enna. Lui aveva raccontato le violenze, ma il caso era stato chiuso con una motivazione formale, per “difetto di competenza”: all’epoca infatti il prete era ancora seminarista e quindi fuori dalla giurisdizione ecclesiale. Passato il clamore mediatico, la vicenda si concluse con l'allontanamento del prete a fine 2019, ufficialmente per motivi di salute e studio, ma la scorsa estate è tornato a celebrare messa ad Enna e a dicembre ha partecipato anche a un incontro di catechesi on line con il vescovo Gisana, rivolto ai giovani.
