Ragalna, Catania - Pronti a morire bruciati dalla lava per un selfie da postare sui social. Tutti vogliono farsi una foto con l’Etna che erutta. E per la prima volta il pericolo non è il vulcano, ma il selfie estremo. Sabato scorso sembrava di essere alla festa di Sant’Agata.
Una colata turistica: lo scorso fine settimana circa duemila persone si sono riversate nell’area che costeggia l’Etna sul fianco sud. Qualcuno è andato in ipotermia, indossava giacche troppo leggere. Qualcuno si è perso ed è entrato nel panico, non conoscendo la zona, tutta colpa degli scatti e dei video ostinatamente fra la lava e la neve, che in questi giorni sono diventati virali sui social.
News Correlate
Sino alla ragazza in minigonna e stivali con tacchi a spillo in posa davanti al telefonino del suo ragazzo. Le foto pericolose sull’Etna hanno già fatto il giro del mondo, ieri il New York Times ha dedicato un reportage all’assalto dei turisti che non rispettano le distanze di sicurezza dalla colata di lava.
I sindaci di Adrano e Biancavilla hanno emanato delle ordinanze ben precise: «È obbligatorio stare a 500 metri dal fronte lavico». Gli indisciplinati sono avvertiti. Le forze dell’ordine hanno redarguito non soltanto quelli che si sono presentati con le scarpe da ginnastica, ma anche gli esploratori con casco, luce e scarponi.
Intanto, i primi cittadini stanno già preparando le ordinanze che dovrebbero mettere in sicurezza il vulcano: si salirà soltanto con la guida. E chi violerà la prescrizione rischia una denuncia, con tanto di multa, «fino a 206 euro».