Cronaca Roma

Il fidanzato di Margaret Spada: "Lei stava morendo e mi hanno cacciato: ho ripreso tutto"

La mamma della 22enne: «Quel difetto non la faceva stare bene, era vanitosa ma non meritava di finire così»

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Roma - «Quei medici mi hanno cacciato dalla stanza dove Margaret si stava sentendo male». L’accusa di Salvatore Sferrazzo potrebbe aggravare la posizione dei chirurghi estetici Marco Antonio e Marco Procopio: farebbe intendere che il 4 novembre scorso, nei concitati momenti del malore della fidanzata Margaret Spada dopo la somministrazione dell’anestetico, padre e figlio abbiano cercato di nascondere qualcosa. Ma ora se c’è una prova diretta degli ultimi istanti prima che la giovane perdesse conoscenza si deve proprio alla prontezza di spirito di Salvo: dalla sala d’attesa dello studio di viale Cesare Pavese ha capito che qualcosa non stava andando come previsto e si è precipitato nella stanza utilizzata per gli interventi di filling e rinoplastica. 

Allontanato in malo modo, non si è arreso. In un attimo ha realizzato che quel malore poteva anche essere stato provocato da un loro errore ed è intervenuto per avere una prova di quel che accadeva: «Ho tirato fuori il telefonino e ho ripreso tutto». Non si esclude che per questo il ragazzo abbia anche litigato con i medici, impegnati a rianimare la fidanzata e a chiamare il 112 per farla portare subito in ospedale con un’ambulanza. 

Ora quelle immagini sono state acquisite dalla Procura, così come la testimonianza del giovane, contenuta nella denuncia presentata dai familiari. A Salvo, che voleva sposare la ragazza l’anno prossimo a Parigi, non resta che il ricordo di una favola d’amore che stava per coronarsi. «Per me era bellissima, era il mio tutto, ora nulla ha più senso», continua a ripetere il fidanzato che, come il papà di Margaret, non era d’accordo con quella piccola operazione, ma era rimasto comunque al fianco dell’amata. Solo Margaret vedeva quella microscopica imperfezione del naso quando si guardava allo specchio. «Questo suo piccolo difetto non la faceva stare bene, era vanitosa mia figlia è vero, ma non meritava che finisse così - confida anche Loredana Spada, mamma di Margaret, che insieme al padre è volata di corsa a Roma al capezzale della figlia solo per vederla spegnersi in un letto d’ospedale - . Era una ragazza dolcissima, non si arrabbiava mai, era solare, stravagante nel suo stile unico. L’abbiamo cresciuta come una principessa». 

E anche Salvo la trattava come tale. Nove anni insieme, viaggi, avventure, speranze, la nuova casa da arredare, così uniti da condividere anche gli account social. Un solo nome per due innamorati, «SfeMeg»: dai loro post emerge la vitalità di una giovane coppia piena di progetti e di comuni passioni come la moda e le griffe. Lei bellissima, sempre elegante, solare, ma con il telefono tra le mani pronto a scattare un selfie, ma spesso usato quasi come uno schermo a coprire proprio quel lato del suo splendido viso che non accettava. La luce e i colori ora però si sono spenti: «Non dimenticherò mai il giorno in cui si siamo incontrati per la prima volta, non ero consapevole di quanto tu avresti significato per me» scrive Salvo in queste ore su profili improvvisamente oscuri, adesso che la sua metà non c’è più. Solo sfondi neri ad accogliere le parole di lutto del fidanzato di Margaret che ribadisce la sua promessa. «Amore mio ti sceglierei ancora, in altre 100 vite, in 100 universi: ti sposerò in cielo.»


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