Cronaca Acate

L’appello per Daouda di don Ciotti

“Una ferita ancora aperta, ma la verità verrà fuori”

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/05-12-2023/l-appello-per-daouda-di-don-ciotti-500.jpg L’appello per Daouda di don Ciotti


Acate - «È una ferita enorme, tremenda. Di fronte alla quale ci sentiamo tutti un po’ impotenti, ma non dobbiamo mollare. Nessuno deve mollare». Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, a Palermo per partecipare all’incontro organizzato dall’istituto di formazione politica Pedro Arrupe sulle “Trasformazioni per una città più giusta”, lancia un appello perché dopo un anno e mezzo dalla sua scomparsa si arrivi finalmente alla verità sul destino del mediatore culturale ivoriano Daouda Diane impegnato ad Acate. 

«Senza la conoscenza della verità non si riesce a raggiungere un obiettivo di giustizia. Eppure la verità passeggia per le via di Acate. Dobbiamo continuare a cercarla. Tutti. Lo dobbiamo a questo ragazzo, alla sua generosità, alla sua famiglia, ai suoi figli. E anche alla nostra coscienza che altrimenti resterà inquieta», dice Don Ciotti.

Era il 2 luglio del 2022 quando del trentasettenne Daouda si sono perse le tracce, dopo la sua denuncia in due video delle condizioni di lavoro senza alcuna sicurezza al cementificio Sgv di Acate.

L’appello, don Ciotti, lo rivolge a tutti. Ai magistrati che hanno in mano l’indagine, agli abitanti di Acate. «Chi sa parli. Voglio tornare ad Acate con grande rispetto per la gente, con i piedi per terra, con grande umiltà perché tutti - nessuno escluso - siamo chiamati a portare il nostro contributo. Perché se uniamo le nostre forze diventa un’unica grande forza etica, culturale, politica, sociale nel chiedere che non si molli, che si continui a cercare, che si facciano tutti gli sforzi possibili per riuscirci», aggiunge il fondatore di Libera.


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