Catania - Nel ragusano è successo a Roccazzo, in territorio di Chiaramonte Gulfi.
La «banda degli escavatori», sono i malviventi che negli ultimi due mesi stanno depredando le casse automatiche degli sportelli bancomat sparsi nella provincia di Catania. Non c’è nessuna certezza che ad agire siano sempre le stesse persone, ma più di un indizio rimanda a una regia unica. Ad essere sempre le stesse sono infatti le modalità operative con cui vengono messi a segno i colpi. Se c’è una costante, è quella relativa all’utilizzo degli escavatori; mezzi, quest’ultimi, che vengono scaricati con dei camion nei pressi degli istituti di credito, e che risultano sempre rubati. Ma che sono fondamentali per asportare i pesanti sportelli. Un’operazione studiata nei minimi dettagli e che dura circa 15 minuti, compreso il delicato momento in cui le casse vengono caricate su dei camion con cassone. Che non ci sia improvvisazione dietro i colpi emerge anche dalla logistica pre e post assalto. Quasi sempre le strade nelle vicinanze delle banche vengono chiuse con altri mezzi – solitamente automobili – mentre durante la fuga i malviventi cercano di depistare eventuali inseguimenti, come avvenuto nella notte tra domenica e lunedì a Grammichele.
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Gli assalti avvengono quasi sempre nel fine settimana, quando le banche sono chiuse e le casse automatiche vengono ricaricate con più contanti. Colpito in particolare il territorio calatino, dove i comuni sono piccoli e nessuno va in giro di notte.