Cronaca Il profilo

La Rocca, "nuovo" capo dei conti Covid in Sicilia: ecco cosa diceva AUDIO

Il dirigente regionale sospettato già a novembre di pressare i vertici sanitari per evitare il rosso: “Stasera si contano morti e feriti, non sento c...”

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/02-04-2021/la-rocca-nuovo-capo-dei-conti-covid-in-sicilia-ecco-cosa-diceva-audio-500.jpg Mario La Rocca, accanto all'ex assessore Ruggero Razza


 Ragusa – “Oggi su Cross (la piattaforma nazionale della Protezione civile, ndr) dev’essere calato tutto il primo step al 15 novembre. Non sento cazzi, perché oggi faranno le valutazioni e in funzione dei posti letto di terapia intensiva decideranno in quale fascia la Sicilia risiede. Non è accettabile che da noi si subiscano nuove restrizioni perché c’è resistenza da parte di qualcuno ad aprire posti letto di terapia intensiva o ordinari». E’ il perentorio messaggio inviato nella chat dei direttori generali delle Asp e degli ospedali siciliani, da Mario La Rocca, il dirigente della pianificazione strategica dell'assessorato regionale alla salute, subentrato a dirigere la conta giornaliera dei vari indici epidemici dopo che il team finora preposto è finito ai domiciliari con l’accusa di falsificare i dati Covid in Sicilia per scongiurare il rosso. La stessa che, 5 mesi fa, fu mossa per primo a lui, che con questi antefatti si trova orma a rimettere in piedi la squadra-contagi della Regione. “Appena stasera ci chiudono ognuno sarà responsabile di quello che la Sicilia subirà in termini di restrizioni - continua l’audio -. È una responsabilità che vi prego di non assumervi. Quindi la cortesia è di far calare il primo step previsto su Gecos già stamattina. Ovviamente l’assessore andrà a controllare chi ha calato cosa. Perché stasera si conteranno i morti e i feriti”.

Caso vuole che fosse proprio il 4 novembre scorso, il giorno in cui partì la prima intercettazione dell’inchiesta di Trapani. Solo che questa non è una intercettazione, ma un audio rubato (riproposto in coda) che saltò fuori pubblicamente e fu diffuso da tutte le testate siciliane: del caso si occupò anche Ragusanews. Già allora i conti sul database erano un’opinione. “Noto con dispiacere – si sente in un secondo audio inviato ai manager – che ci sono una ventina di posti di intensiva in meno e 220 di posti ordinari in meno di quelli che avevamo ipotizzato. Spero che ci sia qualche errore di caricamento da parte di qualcuno che vi invito a correggere subito anche perché stasera ci saranno le valutazioni e non credo che sia utile, bello o conveniente perdere una situazione di sicurezza economica perché qualcuno ha sbagliato a caricare i propri posti letto”. Già allora in tanti sollevarono dubbi sull’operato della macchina: “I dati non sono reali” rilevò un monitoraggio del Cimo, sindacato dei medici ospedalieri. Razza e La Rocca furono convocati dalla commissione Salute dell’Ars: “Tutti i dati caricati sono veritieri, tutti i posti disponibili – riferì il dirigente in aula, difeso da Razza e Musumeci -. Una diversa azione costituirebbe reato. Vadano i Nas a controllare ovunque anche oggi”. Ci andarono, insieme all’Antimafia e a “Non è l’arena” di Giletti. Arrivarono perfino gli ispettori del ministero, che non riscontrarono però alcuna anomalia. Forse perché l’ “anomalia” era appena cominciata.


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