Catania -Un bambino nato prematuramente a Enna alla 31ª settimana di gestazione (settimo mese) ha affrontato al Policlinico di Catania una difficile e complicata situazione medica che ha coinvolto una vasta équipe di medici specialisti tra chirurgia maxillo facciale, chirurgia pediatrica, neonatologia, otorinolaringoiatria, anestesia e rianimazione. Alla nascita ha subito una grave insufficienza respiratoria, con difficoltà nell’intubazione a causa di una imponente massa che ostruiva il cavo orale in toto, che ha rischiato di soffocarlo. Questa condizione, rarissima, ha richiesto interventi tempestivi e la mobilitazione di diverse competenze mediche.
Il piccolo paziente, trasferito d’urgenza da Enna al Policlinico, è arrivato in condizioni disperate, inizialmente trattato con una maschera laringea. Grazie alla collaborazione tra medici otorini e medici anestesisti è stato possibile intubarlo con l’ausilio di un fibroscopio, poiché la massa ostruiva completamente il cavo orale. La situazione è rimasta critica per diversi giorni. Dopo una settimana è stato necessario eseguire una tracheotomia per stabilizzare la respirazione del bambino, che è stato poi mantenuto in neonatologia con ventilazione meccanica e nutrizione parenterale. A distanza di circa 14 giorni si sono resi necessari il confezionamento di una gastrostomia chirurgica e una plastica antireflusso, per potere nutrire il piccolo paziente senza rischio di “polmonite ab ingestis”. Le prime immagini radiologiche, tra cui tac e risonanza magnetica, non riuscivano a fornire una diagnosi definitiva. Inizialmente: i medici ipotizzavano un linfoangioma, vista la componente vascolare predominante della massa. Tuttavia, nonostante le terapie per il linfoangioma, la massa continuava a crescere. La svolta è arrivata con il risultato della biopsia che ha rivelato la presenza di un teratoma, tumore embrionario, uno dei pochi casi al mondo di questa grandezza e su un bambino di così piccole dimensioni. A questo punto l’équipe multidisciplinare ha deciso di intervenire chirurgicamente per rimuovere la massa, riducendola in volume prima dell’intervento.
L’intervento eseguito nello specifico dai chirurghi maxillo facciali ha portato alla scoperta che la massa era originata dalle tonsille di destra e, durante l’operazione, è emersa anche una malformazione del palato, una palatoschisi, vale a dire un’apertura nel palato per la quale è previsto un ulteriore intervento a fine anno con gli stessi chirurghi. Nei giorni successivi all’operazione, una volta che il bimbo è stato stabilizzato, sono iniziati i trattamenti di logopedia, fisioterapia e test di deglutizione, tutti assicurati dalle competenze professionali interne al presidio. Il piccolo paziente ha reagito bene alle cure amorevoli del personale dell’Utin tanto da essere cresciuto in maniera soddisfacente nel corso degli ultimi due mesi, situazione che ha portato alla riconsegna del piccolo ai genitori, felici per i progressi compiuti dal loro bambino.