Cronaca Scicli

Marica, la ragazza di Scicli plagiata dal santone di Lecce. VIDEO

Costretta da un Santone a camminare nuda per strada prima a Sampieri, poi a Miggiano, nel Leccese



Scicli – Ragusanews si occupa di Marica con sofferenza. Raramente ci capita di dover affrontare un caso di cronaca facendo un preambolo del genere.

Chi scrive conosce la famiglia di questa giovane che l’anno scorso decise di andare nuda al supermercato di Sampieri come segno di devozione a Dio e di sottomissione a un “unto del Signore”, un uomo già ricoverato in psichiatria a Lecce, che ha creato una piccolissima setta di adepti che costringe alla fame i suoi seguaci, letteralmente.

Del caso di Marica si stanno occupando ora tutti i giornali nazionali e i familiari (il fratello e il padre) sono intervenuti ieri sera a Porta a Porta, condotta su Rai Uno da Bruno Vespa, chiedendo aiuto.

I fatti
Marica è anemica, ha lasciato nel 2023 il posto di lavoro come valente e bravissima cameriera in un ristorante-pizzeria di Donnalucata. Sollecita nel lavoro, attenta ai clienti, intelligente nella gestione della sala. Viene da una famiglia di lavoratori di Sampieri, altra borgata di mare di Scicli, dove un anno e mezzo fa, in una giornata di inverno, andò a fare la spesa nuda al supermercato in obbedienza al suo leader spirituale, il leccese Kadir, conosciuto via Facebook durante la pandemia.

I genitori e la famiglia di Marica sono caduti in uno stato di profonda frustrazione per l’evidente plagio di cui è rimasta vittima la figlia, che sostiene oggi di aver perseguito “la via, la verità, la vita” in ossequio al Vangelo. Lei, ben più che maggiorenne, ha lasciato la famiglia a Scicli si è trasferita a Lecce, dove insieme al Santone e a un altro adepto vive di stenti. Lui la costringe a continui digiuni, sostiene di essere Unto dal Signore e vessa con continue richieste l’altro ragazzo, malato di talassemia, anch’egli succube, lontano dalla famiglia (fatta di rispettabilissimi industriali), privo delle cure necessarie per la sua malattia.

Il vuoto normativo
Il caso è assurto alla ribalta nazionale perché dimostra come con la soppressione del reato di plagio (materia giuridica davvero scivolosa) non vi è un modo per difendere queste persone fragili psicologicamente dalla volontà manipolatoria del santone di turno. 

Nuda per strada
"Mi è stato chiesto, è stata una prova di fede a Dio, non a Kadir. A Dio". Sono queste le parole di Marica, 36 anni che ha camminato nuda per strada a Miggiano, nel Leccese, su indicazione di Kadir, il presunto "santone" che avrebbe cominciato a fare proseliti nella zona. Lo aveva fatto un anno fa anche a Sampieri di Scicli, sua città natale.

 

Chi è il presunto "santone" Kadir
Kadir si autodefinisce "l'eletto" e la sua missione sarebbe quella di avviare le persone verso un percorso di purificazione del corpo e di salvezza dell'anima, seguendo divieti e regole. Il "santone" pur parlando spesso di Dio e delle scritture nei suoi discorsi, si dice distaccato dal cattolicesimo ma di seguire solo gli insegnamenti di Gesù. A Pomeriggio Cinque l'intervista al Santone. 

La denuncia in Procura a Lecce
Contro l’uomo, 40 anni, padre marocchino e madre italiana, c’è anche la denuncia dei genitori di un ragazzo. La procura di Lecce ha aperto un’inchiesta, i carabinieri delegati hanno ascoltato gli ospiti pare che finora non abbiano ravvisato estremi di reato.

L’iniziazione religiosa
L’uomo ha invitato Marica a camminare nuda per le vie della cittadina pugliese come rito di iniziazione. Un gesto che ha allarmato la famiglia della donna, che ha deciso di informare l'autorità giudiziaria con una denuncia. A "Pomeriggio Cinque", Marica prova a spiegare quanto avvenuto nei giorni scorsi, commentando la notizia che ha fatto il giro dei quotidiani: "Dio attraverso Kadir mi ha chiesto di camminare nuda in strada come prova di fede - ha spiegato la ragazza -, a ognuno dà delle prove di fede a me è stata data questa. Infatti non avevo vergogna, è stata una prova di fede a Dio, non a Kadir". La donna poi ha aggiunto: "Noi non facciamo digiuni - ha detto -. I miei genitori? So che sono preoccupati, ma non sono plagiata".

 

Il fratello di Marica è stato intervistato a Porta a Porta, spiegando che la sorella è preda di questo manipolatore, e anche il padre della povera ragazza, addolorato fino allo sfinimento, ha narrato della grande sofferenza familiare che stanno attraversando tutti.
Marica, in un atteggiamento mimetico nei confronti del manipolatore, ha iniziato addirittura a parlare con inflessione leccese.
Alcuni amici di famiglia tengono un flebile rapporto telefonico con lei, ma lei è irremovibile.
Abbiamo scritto di questa storia con dolore, ma il nostro mestiere di giornalisti non ci permette di esimerci dal raccontare, e dal mettere in guardia. 


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