Palermo - «Era in coda per fare un tampone, come tanti pazienti della clinica, nessuno avrebbe mai pensato che si trattasse di Matteo Messina Denaro . Confuso fra i pazienti, e coperto da un falso nome («Bonafede») in attesa nell’area esterna della clinica dove improvvisamente sono comparsi degli uomini armati alla vista dei quali il boss, ormai vecchio e malato, ha tentato di fuggire superando i cancelli fino a via San Lorenzo dove i carabinieri del Ros lo hanno acciuffato». È questo il primo racconto di Stefania Filosto, la proprietaria-direttrice della clinica la Maddalena dove Messina Denaro avrebbe voluto farsi sottoporre a un ciclo di chemioterapia dopo un’operazione a quanto pare subita non si sa dove un anno e mezzo fa.
Matteo Messina Denaro, il signor Bonafede: la chemioterapia e il tampone
Un anno e mezzo fa ha subìto un intervento chirurgico e avrebbe dovuto fare la chemioterapia
di Redazione
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