Messina - Un appello a "poter vegliare" Sara "in modo intimo e riservato", "senza alcuna interferenza di giornalisti e troupe televisive". A lanciarlo sono i genitori di Sara Campanella, la studentessa universitaria di 22 anni uccisa lunedì scorso dal collega di facoltà Stefano Argentino, reo confesso, tramite il loro legale Concetta La Torre. "Confidiamo nella sensibilità di tutti al rispetto del dolore della famiglia", dice il legale. Intanto al Policlinico di Messina nel pomeriggio è stata eseguita l'autopsia, che ha confermato la morte per shock emorragico. Non è ancora chiaro, invece, se il coltello sequestrato dai carabinieri che indagano sul femminicidio e trovato a poche centinaia di metri dal luogo in cui Sara è stata aggredita a morte sia l'arma del delitto.
"L'accertamento sulla compatibilità di quel coltello con le ferite inferte non è stato ancora fatto. Sappiamo certamente che si tratta di ferite di arma bianca e che quella letale ha raggiunto Sara alla gola - dice il legale La Torre all'Adnkronos -. Il medico legale ha adesso 45 giorni per depositare la perizia. Attendiamo, siamo ancora nelle fasi iniziali dell'indagine".
Intanto domani Sara tornerà a casa, a Portella di Mare, frazione di Misilmeri, dove l'attenderà e la veglierà la famiglia. Domenica, a partire dalle 10.30, per tutto il giorno e la notte, sarà allestita la camera ardente aperta ai cittadini nella chiesa delle Anime Sante in piazza Comitato.
"La mamma di Sara è distrutta e chiede solo che sia fatta giustizia, chiede una sentenza giusta - aggiunge all'Adnkronos l'avvocato La Torre -. Anche se continua a ripetersi 'perché?'. Lei non sapeva nulla di questa situazione. Sara voleva risolvere tutto da sola e con i suoi modi gentili, pensava di poter persuadere questo ragazza a smetterla. Voleva solo essere lasciata in pace, non ha mai dato adito a speranze, voleva che la smettesse di pedinarla e su questo era stata chiara. Purtroppo, ha sottovalutato la pericolosità di questo individuo, non si aspettava che potesse succedere quello che è accaduto".
Intanto Daniela Santoro, la madre di Stefano Argentino, il 22enne di Noto nel Siracusano arrestato per aver ucciso con 5 coltellate Sara Campanella, ha detto agli inquirenti: "Stefano voleva suicidarsi. Ho aiutato mio figlio perchè si voleva uccidere". Daniela Santoro, in dichiarazioni spontanee ai carabinieri riportate dal sito dell'Ansa ammette di avere dato una mano al figlio che al telefono non le aveva però confessato di avere ammazzato Sara Campanella. In quella telefonata alla madre fatta lunedì pomeriggio Argentino le dice "di essere disperato, di avere fallito" e parla della sua "incapacità di provare sentimenti". Una conversazione avvenuta quando la 22enne era già morta. Daniela Santoro riceve la chiamata del figlio mentre "stavo andando ad Avola in auto". "Ho deciso di partire per Messina per andarlo a prendere. Del delitto, al telefono, non mi ha detto nulla", ha dichiarato ai carabinieri sottolineando che il figlio era disperato e minacciava di uccidersi. "Sono rimasta sconvolta e gli ho chiesto il perchè, lui mi ha parlato di un fallimento della sua vita", ha aggiunto.
"Ora, con le dichiarazioni della donna, sarà più facile ricostruire le 6 ore trascorse tra il delitto e la cattura dello studente che, dopo la fuga è scappato con l'arma e ha provato a nascondersi nella casa vacanza dei genitori a Noto. Il femminicidio è accaduto alle 17.15 e Stefano è stato preso dai carabinieri dopo le 23 - si legge sull'Ansa -. Da subito gli accertamenti avevano puntato sul ruolo di una persona che Stefano aveva chiamato per chiedere aiuto e farsi aiutare ad allontanarsi dal luogo del delitto. Anche perché il ragazzo a Messina non aveva un'auto. Difficile ipotizzare che Argentino con gli abiti sporchi di sangue e pochi minuti dopo aver ucciso la ragazza, abbia avesse avuto il sangue freddo per salire su un pullman". La donna per il vincolo di parentela non è imputabile per favoreggiamento.
I funerali di Sara Campanella saranno celebrati lunedì, alle 10.30, nella chiesa San Giovanni Battista di Misilmeri e a presiedere il rito sarà l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. Il sindaco di Misilmeri, Rosario Rizzolo, per lunedì prossimo ha proclamato il lutto cittadino: bandiere a mezz'asta negli edifici comunali e un minuto di silenzio negli uffici comunali. Stessa scelta anche a Messina, la città in cui la giovane studentessa ha trovato la morte. "Il lutto cittadino non è solo un segno di rispetto e vicinanza alla famiglia di Sara - ha detto il sindaco di Messina, Federico Basile - ma anche un forte momento di riflessione collettiva".