Agrigento - Tre persone sono state fermate su ordine della Procura di Agrigento perché coinvolte nella rissa di ieri pomeriggio, venerdì, nel piazzale di una concessionaria di auto all'ingresso del Villaggio Mosè in cui è stato ucciso Roberto Di Falco, 38 anni, di Palma di Montechiaro. Si tratterebbe di un fratello della vittima e di due amici. Il contrasto sarebbe nato a causa della compravendita di alcune auto. I tre indagati sono di Palma di Montechiaro.
Il provvedimento è arrivato dopo circa 12 ore di interrogatori. Vi sarebbero state, durante gli interrogatori fatti in questura con il procuratore Giovanni Di Leo anche delle persone che, assistite dai propri legali di fiducia, si sarebbero avvalse della facoltà di non rispondere. Altre invece avrebbero rilasciato dichiarazioni spontanee. La pistola che ha ucciso Di Falco non è stata ancora ritrovata. L'omicidio è avvenuto al culmine di una rissa fra il titolare e altre persone: è partito un colpo di pistola semiautomatica che ha ferito mortalmente Roberto Di Falco, 38 anni. L'uomo è stato soccorso dai sanitari del 118 avvisati dallo stesso titolare: trasportato in ospedale, è morto poco dopo per la grave ferita al torace. Sul posto sta indagando il personale della squadra mobile. Una persona sarebbe in stato di fermo. La sparatoria è avvenuta nella concessionaria LZAutoXPassione di Lillo Zambuto.
La lite sarebbe scoppiata a causa della compravendita di auto. Zambuto - ma la dinamica è ancora in fase di accertamento - sarebbe stato aggredito preso a calci e pugni prima che gli puntassero la pistola alla testa. A quel punto il commerciante, convinto che l'avrebbero ucciso, avrebbe reagito contro l'uomo che gli puntava l'arma. Nella colluttazione è stato esploso un colpo che ha ferito l'aggressore. Almeno un'altra persona è fuggita. La vittima era originaria di Palma di Montechiaro. Lo stesso Zambuto nella sparatoria è rimasto ferito, ma in modo lieve.