Scicli - I carabinieri hanno arrestato due fratelli, uno autore e uno complice nell'agguato teso a un imprenditore di Scicli e al figlio. I due arrestati sono personaggi noti alle forze dell'ordine, e insieme a un terzo fratello e al padre sono una famiglia molto identificata a Scicli.
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Mentre i Ris del carabinieri stanno effettuando i rilievi sul fuoristrada a bordo del quale le due vittime sono giunte -sanguinanti al volto- alla Tenenza dei carabinieri di via Ignazio Emmolo per chiedere soccorso, si ricostruisce la vicenda che ha portato alla vendetta dei due fratelli.
I fatti
Oggi a mezzogiorno il titolare di una casa di riposo di contrada San Marco a Scicli, M.C., 57 anni, e il figlio judoka, G.C., 30 anni, sono stati raggiunti al volto da alcuni spari di un fucile da caccia caricato a pallini. I due feriti, per cercare aiuto, hanno proseguito la corsa in auto fino a raggiungere la vicina Tenenza dei carabinieri di Scicli. Da qui il loro ricovero prima all'ospedale di Modica e poi a quello di Ragusa, dove il giovane è stato sottoposto a intervento chirurgico a un occhio.
Le indagini sono scattate immediatamente e hanno coinvolto oltre ai militari della tenenza di Scicli, la Compagnia di Modica con il nucleo operativo e i militari del nucleo investigativo di Ragusa.
Pare che l'autore dell'agguato, in complicità col fratello che lo aspettava in auto, avesse avuto un violento litigio due mesi fa col giovane judoka. Ma gli inquirenti stanno ricostruendo in queste ore la maglia di interessi e di dissidi economici che potrebbe aver portato a gravi tensioni fra le vittime e gli odierni arrestati.
L'arresto dei due fratelli fuori dalla Sicilia
I due fratelli autori dell'agguato sono stati arrestati in Calabria. Dopo aver colpito a fucilate al viso l'imprenditore e il figlio erano scappati in auto verso il Nord Italia. Ma sulla loro strada hanno incontrato i carabinieri ad attenderli.