Cronaca Mazara del Vallo

Spari e assalto al peschereccio siciliano, comandante ferito VIDEO

I libici non perdono il vizio, provvidenziale l’intervento della Marina italiana

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 Mazara del Vallo – "Sto bene, non preoccuparti". Una telefonata di pochi minuti, a notte fonda, per rassicurare il figlio e confermare che presto sarà a Mazara del Vallo con tutto il suo equipaggio. Solo dopo le 23 il giovane armatore Alessandro Giacalone ha avuto la possibilità di sentire suo padre Giuseppe, il comandante del peschereccio Aliseo rimasto ferito al braccio e alla testa ieri per i colpi d'arma da fuoco sparati da una motovedetta della Guardia Costiera libica. Prima gli spari, non soltanto in aria, con i proiettili che hanno forato la parte superiore della plancia di comando del peschereccio di Mazara del Vallo Michele Giacalone. Poi l’arrembaggio a bordo di un gommone da parte delle milizie del generale libico Haftar, che salgono sull’imbarcazione armati con mitra e pistole.

L’abbordaggio, a circa 40 miglia da Bengasi, nel Mediterraneo centrale. La Giacalone fa parte della stessa marineria delle imbarcazioni Aliseo e Artemide, bersaglio di un successivo attacco in cui è rimasto ferito uno dei comandanti. L'attacco si è concluso con l’intervento della fregata Alpino della Marina militare che ha riportato i pescatori in salvo. Una vicenda analoga a quella avvenuta l’1 settembre 2020 quando 18 pescatori di Mazara del Vallo furono sequestrati dagli uomini di Haftar per poi trascorrere 108 giorni di detenzione in Libia prima di essere stati liberati dopo oltre tre mesi i il 17 dicembre 2020. L'Aliseo in queste ore sta facendo rotta verso il porto di Mazara del Vallo dove dovrebbe arrivare all'alba di domani.


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