Cronaca Monreale

Strage di Monreale, fermato un diciannovenne palermitano, ha confessato: "Ho fatto un macello"

Si chiama Salvatore Calvaruso il giovane arrestato dai carabinieri con l’accusa di strage per avere ucciso tre ragazzi

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/28-04-2025/strage-di-monreale-c-e-un-fermato-e-un-diciannovenne-palermitano-500.jpg Strage di Monreale, c'è un fermato: è un diciannovenne palermitano


Monreale, Palermo - Avrebbe impugnato una pistola durante una rissa e aperto il fuoco, uccidendo tre giovani di Monreale. I carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo nei confronti di Salvatore Calvaruso, 19 anni, accusato di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco. Il ragazzo, che ha piccoli precedenti penali, è stato rinchiuso nel carcere Pagliarelli di Palermo. 

Il provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica, è scaturito dagli esiti delle prime indagini svolte nell’immediatezza dei fatti. Calvaruso è ritenuto responsabile della sparatoria avvenuta nella notte tra sabato e domenica nel centro di Monreale, durante una lite degenerata in tragedia. A perdere la vita sono stati Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvo Turdo, tutti residenti a Monreale. Due di loro sono morti sul colpo, mentre il terzo è deceduto in ospedale. Alla base della rissa ci sarebbe stato un diverbio per un apprezzamento rivolto dai ragazzi di Monreale al modo di guidare il motorino da parte del gruppo di palermitani. Dalle parole si sarebbe passati ai pugni, fino a quando dalla folla sono partiti almeno una ventina di colpi di pistola. 

Nella sparatoria sono rimasti feriti anche un sedicenne e un trentatreenne, che secondo quanto accertato non avrebbero preso parte alla rissa ma si sarebbero trovati casualmente sul luogo della sparatoria. Le indagini proseguono per chiarire la dinamica e accertare ogni responsabilità.

Ha confessato

Subito dopo la strage ha reso dichiarazioni spontanee confessando di essere stato tra coloro che hanno sparato. 

«Le dichiarazioni autoaccusatorie rese dall'indagato appaiono pienamente riscontrate dal contenuto dei filmati di videosorveglianza, acquisiti dagli esercizi commerciali posti nella zona attigua a quella in cui si sono verificati i fatti». È quanto scrive il pm nel provvedimento di fermo di Salvatore Calvaruso, il 19enne dello Zen accusato di avere partecipato alla sparatoria nel centro di Monreale (Palermo), causando tre morti. In un primo momento Calvaruso parlando coi carabinieri aveva confessato di avere sparato, poi in sede di interrogatorio, davanti al pm, alla presenza del suo legale, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il giovane ha detto che nel corso della lite «che ha dato origine alla sparatoria» questi «avesse perso i propri occhiali, nella zona in cui sono avvenuti i fatti». E proprio lì i carabinieri hanno trovato gli occhiali «perfettamente corrispondenti a quelli indossati e utilizzati da Calvaruso come risulta da una fotografia estrapolata dai social». Per il pm «un elemento oggettivo individualizzante che consente di potere ragionevolmente stabilire la presenza dell'indagato sul luogo». 

Un amico di Salvatore Calvaruso secondo quanto si è appreso ha anche aiutato i carabinieri nell’identificazione del giovane. Come scrive il pm nel provvedimento di fermo: «Di assoluta rilevanza sono le dichiarazioni di un altro testimone». Il ragazzo ha detto agli investigatori di avere prestato sabato notte il suo scooter a Calvaruso. «All’una e mezza si è presentato a casa mia dicendo che dovevo denunciare il furto della moto in quanto aveva combinato un macello», «sparando e uccidendo due persone». 

Salvatore Calvaruso ha anche provato a disfarsi del suo cellulare secondo quanto emerge dal provvedimento di fermo della procura di Palermo «in quanto contenente verosimilmente elementi che avrebbero potuto compromettere la sua posizione, in caso fosse finito in possesso dell’autorità giudiziaria». «Le dichiarazioni autoaccusatorie rese dall’indagato appaiono pienamente riscontrate dal contenuto dei filmati di videosorveglianza, acquisiti dagli esercizi commerciali posti nella zona attigua a quella in cui si sono verificati i fatti» scrive inoltre nel provvedimento di fermo la Procura. In un primo momento infatti Calvaruso parlando coi carabinieri aveva confessato di avere sparato, poi in sede di interrogatorio, davanti al pm, alla presenza del suo legale, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il giovane ha detto che nel corso della lite «che ha dato origine alla sparatoria» questi «avesse perso i propri occhiali, nella zona in cui sono avvenuti i fatti». E proprio lì i carabinieri hanno trovato gli occhiali «perfettamente corrispondenti a quelli indossati e utilizzati da Calvaruso come risulta da una fotografia estrapolata dai social». Per il pm «un elemento oggettivo individualizzante che consente di potere ragionevolmente stabilire la presenza dell’indagato sul luogo». 

Ma Calvaruso avrebbe anche provocato a sviare le indagini: secondo quanto si apprende ieri mattina si era presentato in caserma dicendo di avere subito il furto del proprio scooter. Secondo la Procura di Palermo che indaga sul triplice omicidio si tratterebbe di una mossa per sviare le indagini. Il giovane poi è stato identificato grazie alle testimonianze e alle telecamere di videosorveglianza.


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