Ragusa - “C'è una frase di Ennio Morricone che dice: essendo la musica l’arte più astratta, è la più vicina all’Assoluto. Ecco, non saprei davvero cos’altro aggiungere: io credo che questa sia la miglior definizione di Franco”. Abbiamo raggiunto al telefono Angelo Branduardi, amico e collega di Battiato, colto di sorpresa come tutti dalla notizia della scomparsa del cantautore siciliano, a cui era molto legato. Lo sentiva spiritualmente molto vicino a sé e l’ha sempre considerato uno dei più grandi artisti mai espressi dal nostro Paese.
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“Ho avuto l’onore di fare un duetto con lui, il Sultano di Babilonia e la prostituta, nel mio album francescano di molti anni fa. Un’esperienza indimenticabile ed emozionante” continua il musicista milanese. Sapeva che era gravemente malato: “Ci siamo visti migliaia di volte negli anni, e ci sentivamo spessissimo al telefono. Prima. Poi nell’ultimo periodo, purtroppo, per colpa della malattia non è stato più possibile”. La canzone di Battiato che ricorda, ce n’è una in particolare che scuote le sue corde? “Ah, impossibile. Non ce n’è una sola, sono tutte belle: non ha scritto mai niente che non fosse un capolavoro. Così, la prima che mi viene in mente in questo momento è E ti vengo a cercare”.