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E siccome lei, un libro su Monica Vitti

Monica Vitti e le donne che ha interpretato diventano un libro appassionato e pieno d’amore

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/06-12-2020/e-siccome-lei-un-libro-su-monica-vitti-500.jpg E siccome lei, un libro su Monica Vitti


Roma - "E siccome lei". Eleonora Marangoni (Roma, 1983) ha scritto un libro edito da Feltrinelli. Le donne che la Vitti ha interpretato nei suoi film, quasi tutte, Marangoni le ha raccolte, studiate e raccontate. Da oltre venti anni Monica Vitti è affetta da una malattia neurodegenerativa che la tiene lontano da tutto. Vive a Roma, accudita dal marito e da una badante, in clausura. Ha compiuto 89 anni lo scorso 3 novembre.

La sua ultima apparizione in tv risale al 1994, in Domenica in. Il suo vero nome è Maria Luisa Ceciarelli, ma il suo maestro Sergio Tofano, il creatore del Signor Bonaventura, le consigliò di cambiare nome per farsi largo nel mondo dello spettacolo. Popolarissima, italianissima e camaleontica, Monica Vitti dalla fine degli anni Sessanta ha interpretato donne milanesi, sarde, siciliane. Ha girato tre o quattro film all’anno. È stata chiamata ad interpretare Modesty Blaise, la bellissima che uccide. Ha lavorato con attori come Alberto Sordi e Carlo Giuffré, nonché con i più grandi registi del cinema italiano e internazionale, da Monicelli a Scola. Nel 1988 Le Monde commise la clamorosa gaffe di darla per defunta a seguito di un’ingestione di barbiturici, ma lei rispose elegantemente che il prestigioso quotidiano francese le aveva allungato la vita.

Il libro è un viaggio fra 47 personaggi interpretati dalla Vitti, che però la Marangoni estende e immagina al di fuori della finzione filmica. Un romanzo sul femminile tout court dove è difficile riconoscere la linea di demarcazione fra la fiction cinematografica e la realtà fantasticata dall’autrice.

Monica Vitti che diventa Assunta (La ragazza con la pistola), Valentina (La notte), Giuliana (Deserto Rosso), Claudia (L’avventura), Adelaide (Dramma della gelosia), la signora Foucauld (Il fantasma della libertà), per citarne solo alcune. Che nel libro si trasformano in copie mai banali, in nuovi personaggi che si caricano di significato aggiuntivo e “accumulato”. Perché il fascino e la profondità latenti della grande Monica non si fermano al girato, alla proiezione del film, alle loro sfaccettature già ampiamente studiate, riviste e celebrate, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, ma superano la scena, per arrivare fino a noi, regine del loro vissuto, immaginate e presenti, ancora una volta.


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