Scicli - Pubblichiamo, a grande richiesta, il testo del Canto dell'Angelo che conclude la sacra rappresentazione della Madonna delle Milizie a Scicli. Ringraziamo il Centro studi Città di Scicli e il sacerdote don Ignazio La China per averci fornito il testo originale, più lungo e articolato rispetto a quello portato in scena durante la festa. Il testo è attribuito all'arciprete della chiesa di San Matteo, Antonino Carioti, che visse nel 1700. La foto di Martina Donzella, che anche quest'anno ha interpretato il canto, è di Amedeo Trovato.
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Bella Amazzone invitta, alta eroina,
gloria del paradiso, onor del mondo,
sopra bianco destrier, Scicli t’inchina.
T’inchina Scicli, perché a sua difesa,
di nemico infedele a scorno ed onta,
con spada in mano, dal ciel ti vide scesa.
Or comprende il mister della mia fe sincera;
perché armata scendesti a noi qui in terra,
e mostrar ti volesti da Guerriera.
Grazia ti rende Scicli, alta e distinta;
che rompesti al suo piè l’empia catena,
che in dura servitù teneala avvinta.
Grazie ti rende ancor, o Militante;
che il nemico del Ciel da te apprese
a combattere e ad esser trionfante.
Se in cuna trionfasti un di Bambina,
e sei gloriosa in Ciel, qual meraviglia
che ai sozzi Mori qui fosti ruina?
Dalle ugne lor salvasti e Scicli e il Regno,
e non paga di tanto ancor volesti
l’orma gloriosa tua lasciarci in pegno.
Dunque al Tempio, ove serbasi quest’orma,
andiam col piè, col cor, ch’essa la strada
del Ciel ci addita e della scesa informa.
E tu Maria, nostra allegrezza in terra,
dona a Scicli la pace e la concordia,
difendila da fame, peste e guerra,
abbi sempre di noi misericordia.