Scicli - Quando si dice “il miracolo del bagno di ferragosto”.
Quelle tegole cotte nel forno Hoffmann, con camere di combustione successive e ad anello, erano troppo fragili.
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Il capo della fabbrica, l’ingegnere Ignazio Emmolo, era sfiduciato, i laterizi sfornati dalla fabbrica erano scadenti.
Quando ormai le speranze sembravano infrangersi come i laterizi sfornati, il 15 agosto 1912 gli operai ragazzini, approfittando della mezza giornata di ferie per festeggiare il Ferragosto nel vicino borgo di Sampieri, lasciarono distrattamente i laterizi dentro le camere con i forni accesi a fuoco bassissimo.
Al ritorno alla fornace trovarono i laterizi cotti ed in perfette condizioni.
L’ingegnere Emmolo capì che il problema era legato ad una particolare caratteristica dell’argilla, la cui cottura richiedeva un tempo prolungato ed una temperatura bassa.
Apportate le modifiche necessarie, sostituendo il carbon fossile con la sansa e calibrando i tempi di cottura del materiale (annotati diligentemente sui suoi quaderni di lavoro), il problema fu felicemente risolto e da quel momento la produzione entrò a pieno regime.
Dopo 101 anni dall’incendio della Fornace di Pisciotto, grazie ai lavori della Sovrintendenza di Ragusa, per un importo di 539 mila euro, la Fornace Hoffmann riemerge.
La foto in bianco e nero degli operai è dell’Archivio Bellia-Savà.