Pordenone - Viers Pordenon e il mont.
Francesca Mesiano da Pordenone ha amato due donne e un uomo prima di salire sul palco del Festival di Sanremo con la canzone "Fiamme negli occhi". Professione scenografa, all’occorrenza falegname, deejay per passione.
Poi il lavoro di commessa in un negozio di zaini in Ticinese, a Milano, dove Fausto Zanardelli da Salò faceva il magazziniere, dopo avere scritto e cantato musica da solista.
Le pause caffè hanno svelato la comune passione per la canzone, incrociando due carriere interrotte. Il sogno di tornare a cantare fa nascere nei due un “Coma di Cose” indefinibili, che diventa amore e tempesta creativa.
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Così Francesca e Fausto insieme parlano di lacrime grattugiate con cui salare la pasta, di tostapane che cade nella vasca del risentimento, di basilico bruciato al sole, in un balcone italiano.
I due creano, quando cantano, uno spazio fisico e sonoro autosufficiente, una bolla sospesa dove vivono in simbiosi muovendosi con una grazia buffa.
A lei e al suo compagno auguriamo di trovare ancora vena e linfa per nuove canzoni che svecchino la lingua del cantautorato contemporaneo, così povero di guizzi e di idee.
Viers Pordenon e il mont, scriveva in un dialetto arcaico, friulano e materno un giovane Pierpaolo Pasolini, raccontando la vita di giovani come Francesca che con l’umiltà del falegname, dalla periferia del Friuli volano. Conquistando Pordenone…e il mondo.