Riposto - Il 19 febbraio scorso una persona che mi vuole bene mi ha fatto un regalo. Mi ha accompagnato alla chiesa del Carmine allo scaricello a Riposto, vicino al porto.
Ho atteso il giovane parroco, che perplesso e gentile ha esaudito la mia richiesta, che per la verità gli avevo anticipato via mail in estate.
Don Daniele ha tirato fuori dal cassetto una vecchia chiave e insieme siamo saliti lungo una scala di legno insidiosa e malferma.
Lassù, in un luogo polveroso e dimenticato, abbiamo trovato l’antico organo della chiesa.
Ho poi intervistato Francesco Oliveri, il più importante restauratore d’organi in Sicilia. Il signor Oliveri mi ha spiegato che l’organo delle foto è stato costruito nei primi due decenni del 900 dalla ditta Laudani-Giudici di Palermo.
Purtroppo, il frontalino della finestra con il cartiglio della ditta è stato asportato.
I Giudici sono stati grandi costruttori di organi da chiesa, arrivando a costruire strumenti a tastiera persino con 25 registri.
Alessandro Giudici, padre di un Giovanni Giudici suo allievo e discepolo, fece ditta col cognato Alfio Laudani e costruì organi secondo lo “stile Serassi”, ditta storica italiana di fine Ottocento.
L’organo del Carmine è a un unico mantice e ha 386 canne. Oggi è abbandonato e per restaurarlo occorrono 162 mila euro, preventivo alla mano, ma nessuno se ne occupa e preoccupa.
Dicevo che questa visita è stato un regalo, un regalo di compleanno per me, lo scorso 19 febbraio.
Il 23 marzo del 1945 in questo quartiere nasceva Franco Battiato.
E non avendo soldi per uno comprare uno strumento musicale, il bambino, che a casa non aveva né libri, né televisione, né giradischi, scappava in chiesa a suonare “i primi accordi su di un organo da chiesa in sacrestia”.
Andrebbe restaurato quest’organo. Perché è un bene culturale, perché rappresenta un valore nella storia della musica.
Quanto a Franco, oggi avrebbe compiuto 79 anni. Ci ha insegnato che la cultura, la bellezza, l’arte non cadono dal cielo, ma si inseguono.
Ci manca la sete. La sua sete.