Roma - Il professor Luigi Pirandello per evitare di annoiarsi e ingannare il tempo durante le lunghe, interminabili ore di esami all’Università, da grande appassionato di pittura, riempiva i fogli davanti a sé di schizzi, disegni, ritratti. Oggi, a distanza di più di un secolo, quei disegni inediti sono riemersi dagli archivi del Magistero, poi diventato l’Università degli Studi Roma Tre.
Ci sono ritratti, dettagli, maschere, scheletri, caricature. I temi sono spesso pirandelliani, è inequivocabile. I verbali nei quali compaiono i disegni riportano sempre la firma ben leggibile di Pirandello. Sappiamo che lo scrittore disegnava e dipingeva, e si divertiva a realizzare caricature, come attestano un’ampia bibliografia e studi che si sono soffermati su questa passione, condivisa in famiglia con le sorelle, che accompagna lo scrittore dagli anni giovanili alla maturità. Alcuni dei libri da lui posseduti, oggi conservati presso l’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Contemporaneo di Roma, raccontano di pagine segnate da paesaggi, ritratti, animali, piante, uomini in pose bizzarre.
Adesso tutto quel materiale, ritrovato per caso, sarà valorizzato e esposto in una mostra che si terrà a Roma Tre nei prossimi mesi. Un pezzo di storia che restituisce un altro volto, sorprendente, irriverente, inaspettato, di Luigi Pirandello.