Cultura Pinocchio

Mangiafuoco, il buono: il perpetuo equivoco tra forma e sostanza

C’è sempre un po’ di bene dove sembra tutto male, e viceversa

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/28-01-2021/mangiafuoco-il-buono-il-perpetuo-equivoco-tra-forma-e-sostanza-500.jpg Mangiafuoco, il buono: il perpetuo equivoco tra forma e sostanza


 “Ricorda Pinocchio, c'è sempre un po' di male dove ti sembra tutto bene e un po' di bene dove ti sembra tutto male". È l'ultima frase che urla Mangiafuoco, prima di ripartire col suo carrozzone e scomparire dalla storia. Gli infidi e spietati Gatto e Volpe o l'avido Mastro Ciliegia risultano al pubblico più simpatici di quel primissimo personaggio che incontra il burattino nelle sue avventure. Eppure, fatti alla mano: Mangiafuoco è l'unica persona in tutto il libro che ascolta davvero Pinocchio, interessato alla sua storia. Di più: si commuove, mettendosi a starnutire. Non solo: divide il cibo con lui e rinuncia, su sua richiesta, a bruciare sul fuoco un paio di manichini per scaldarsi. E ancora: lo libera, esortandolo a tornare subito dal vecchio padre e regalandogli una piccola fortuna - 5 monete d'oro - e quella massima di vita così vera. Secca come un aforisma, all'opposto delle prediche del Grillo.

Il giudice non crederà a Pinocchio e lo imprigionerà, Lucignolo lo convincerà ad abbandonare il genitore, il sadico direttore del circo lo frusterà e venderà come mulo a un contadino, i falsi amici ruberanno con l'inganno i suoi averi. Eppure, nell'immaginario collettivo, il burbero e barbuto burattinaio è condannato in eterno al ruolo del "cattivo", relegato in una definitiva dimensione di orco. Vittima di una valutazione epidermica, di un pregiudizio. Magari dovuto, banalmente, anche solo all'effige, scura e minacciosa, con cui è raffigurato. In questo tempo di bugie, di immagini più che di fatti, di rappresentazioni favolose che suggestionano e confondono nelle coscienze umano e disumano, giusto e ingiusto, bene e male - in cui l'ombra del nemico inventato è più nera e minacciosa di quello vero che la produce - la mano ispirata che guidava Collodi nel suo vangelo apocrifo, spinge e regala quella massima anche a noi.


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