Roma - Il 9 agosto, all’ospedale Gemelli di Roma, è morta Tatiana Covor, giornalista. Nata a Mosca da genitori rumeni ma cresciuta da nonna moldava, Tatiana ha vissuto in Italia dal 1976 ed è stata corrispondente per il quotidiano Journalul National.
Giornalista e scrittrice, nel 2013 fu ospite del Comune di Scicli, insieme ad altri dieci giornalisti della più importante stampa estera, dal corrispondente del Times a Le Figarò, in un educational organizzato da Luigi Nifosì e in seconda battuta dal sottoscritto.
Tatiana scrisse una pagina di letteratura su Scicli: “Arriviamo a Scicli, 26 mila abitanti: la mano di un bimbo sembra aver sparso case dappertutto, una sopra l’altra, strette, incollate, legate, affratellate, scorrono lungo le strade, si arrampicano sulle colline, la linea del cielo è spezzata da cupole, torri, croci, un’altra casa, una roccia... no, è una casa... no, invece è una roccia... Abbassi lo sguardo per difendere gli occhi dal riflesso della luce e ti capitano davanti i balconi, sorprendenti balconi appoggiati su forme fantastiche o, quantomeno, gigantesche. Sirene, animali, maschere terrificanti, le mostruose forme del barocco. Il sole accecante dà riflessi dorati al calcare dei muri e la sabbia portata dal vento dai deserti africani si incolla sugli edifici e ci aggiunge una polvere rosata. Un posto difficile da immaginare se non lo si vede. Un luogo che assomiglia ad una matrioska: una sorpresa ne nasconde un’altra e un’altra ancora... ancora una... senza fine”.
Grazie Tatiana.