Roma - Sono passati diciotto mesi ma ne è valsa la pena. La chiesa di Santa Maria di Loreto è di nuovo accessibile a tutti. L’edificio cinquecentesco, sito nel rione Trevi, è stato restaurato e messo in sicurezza grazie al consorzio Metro C – guidato da Webuild e Vianini Lavori – che ha curato l’intero progetto nell’ambito dei lavori di realizzazione della metro Linea C. Si tratta di un progetto condotto dalla direzione scientifica e dall’alta sorveglianza della Soprintendenza Speciale di Roma, e rientra nel piano di interventi di consolidamento e monitoraggio riservati a 15 edifici storici dell’area di piazza Venezia, che sarà percorsa dalla nuova linea metropolitana in costruzione. Il restauro di Santa Maria di Loreto ha riguardato 734 metri quadrati di affreschi e stucchi che oggi possono essere ammirati all’interno.
Sono state poi apportate delle modifiche alle decorazioni del tamburo e della cupola. L’edificio è stato consolidato dall’inserimento di catene di rinforzo in acciaio all’interno delle murature e dall’installazione di circa 80 sensori posizionati su tutte le superfici della chiesa, volte a consentire il monitoraggio in tempo reale di ogni movimento dell’edificio.Santa Maria di Loreto è di proprietà del Pio Sodalizio dei Fornai. Nel 1492 Papa Alessandro VI autorizzò i proprietari al culto. La chiesa fu sottoposta più volte a diversi restauri. Nel 1870 avvenne una modificato curata da Giuseppe Sacconi, lo stesso architetto che pochi anni dopo avrebbe progettato e diretto i lavori di costruzione del Vittoriano di Roma, inaugurato nel 1911. Si tratta del più importante monumento al primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, che sito a piazza Venezia e che nel corso degli anni “accolse altre memorie di estrema importanza come la Tomba del Milite Ignoto”.