Nell'ora di musica, l'indomani mattina dalla prima emissione del nuovo spot Barilla su Rai Uno, gli studenti di prima media solfeggiavamo col flauto andando a tentoni in una facile memoria emotiva che quello spot ci aveva lasciato. A nulla aveva potuto la regia di Federico Fellini nello spot di appena un anno prima, nè la presenza della divina Mina Mazzini negli anni ancora più risalenti. La colonna sonora di Vangelis che accompagnava una bambina con l'impermeabile giallo sotto la pioggia battente nel fare ritorno a casa in ritardo sul pranzo per via della sconsiderata adozione di un gatto, ci stregò.
L'indomani, pensando di fare cosa originale, tutti suonavamo quella musica dal tono aspirazionale, quasi un inno, solenne e pop insieme.
Cosa era? Era la cosa più commerciale e stupida che potesse esserci. La pubblicità della pasta Barilla.
E però in quella musica composta da Vangelis per un documentario nel 1979 c'erano le tracce di un altro suo capolavoro, che ha reso indimenticabile "Momenti di Gloria", dove il velocista pensa che la corsa onori la potenza di Dio e medita -come il profeta Isaia- che coloro che credono "saliranno con ali come aquile". Una tessitura musicale potente, emotiva, capace di incollare al televisore, i primi a colori nelle case italiane.
Oggi tutti discutono della pubblicità della Esselunga, della bambina che usa una pesca per riunire in armonia mamma e papà divorziati. Forse abbiamo perso l’abitudine alla qualità e alla buona pubblicità. Un dettaglio: in quello spot del 1987, che è da un punto di vista emotivo il genitore dell’odierno spot della pesca, la potenza del messaggio è veicolata dalla colonna sonora del compositore greco Evangelos Odysseas Papathanassiou, in arte Vangelis. Si intitola "Inno". Eccolo: