Economia Energia

Bollette stracare: +400 euro gas, +100 luce. La stangata dei costi extra

Da ottobre il salasso, che fine ha fatto l’indagine dell’Authority sui contratti delle compagnie?

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 Ragusa - L'1 ottobre sapremo con certezza quanto pagheremo di più per le bollette di luce e gas ma che si pagherà di più, e tanto, è cosa certa: secondo le stime del Ministero per la Transizione ecologica potrebbero arrivare a 100 euro l’anno per l’energia elettrica e addirittura 400 euro per il gas. Quest’ultimo, nel terzo trimestre 2021, «risulta in aumento del 50%» rispetto al secondo nonostante la crescita di produzione - dovuta alla diffusione di impianti per le fonti pulite e rinnovabili - avrebbe dovuto farlo scendere.

Tra le “scuse” addotte dall’Arera, per non dover parlare di speculazione: la primavera particolarmente fredda e l’estate esageratamente calda, che hanno impennato domanda prima per riscaldarsi e poi per rinfrescarsi; le navi «gasiere» asiatiche, arrivate in ritardo ai porti europei; le minori esportazioni della Russia, per le difficoltà geopolitiche incontrate nel raddoppio del gasdotto North Stream.

Per quanto riguarda invece l’elettricità, qui influirebbe l’ascesa dei prezzi delle materie prime, innescata dalla ripresa economica globale post Covid, ma soprattutto l’incremento dei costi dei permessi delle emissioni di Co2.  L’Ue stabilisce infatti che chi inquina paga, e solo in Italia sono 1.200 le grandi aziende costrette a sborsare di più per continuare a far danni all’ambiente.

Le richieste di autorizzazione sono schizzate e, per non avvelenarci tutti in cambio di soldi, Bruxelles ha scrupolosamente aumentato i prezzi delle concessioni: un meccanismo perverso che - tanto per cambiare - sarà pagato dai cittadini, in salute e in denaro. Il governo è intenzionato a scorporare, dalle voci che compongono la distinta delle bollette, alcuni oneri non direttamente connessi agli obiettivi di sviluppo sostenibile e finalizzati al contrasto della povertà energetica.

Tra questi c’è pure il canone Rai, che rientrerebbe comunque dalla finestra. Tra il dire e il fare passerà un’eternità e si tratta ad ogni modo di spiccioli, rispetto al salasso che ci aspetta dal mese prossimo. Era proprio su questi contratti di fornitura poco chiari, formati da vari tributi sommati, che puntava l’indagine dell’Authority dell’anno scorso. Non se n’è più saputo nulla.


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