Ragusa - A Ragusa non si faranno più polimeri. Vogliamo partire da qui, dalle dichiarazioni di chiusura del sito Versalis di via delle Miniere, già Polimeri Europa, e prima ancora Enichem, nella nostra città capoluogo, per cercare di dare un senso alle scelte industriali di Eni. Ma non le abbiamo trovate, vi riveliamo subito il finale. Ragusa, secondo la visione del nuovo piano industriale per il risanamento della chimica, sarebbe l’unico insediamento attivo di Versalis, in Italia, a essere dismesso. Come se Ragusa fosse la causa di tutti i mali della chimica italiana. Stanno veramente così le cose, o c’è dell’altro? Analizziamo qualche dettaglio. Versalis chiude Priolo e assicurerebbe di sostituire le attuali produzioni con raffinerie di nuova generazione per il bio carburante e altri ammennicoli industriali. Una compensazione, c’è. Ci sarebbe, manteniamoci sul potenziale. Versalis chiude Brindisi e sostituirebbe la chimica di base con produzioni di batterie di accumulo e impianti per il riciclo della plastica, riciclo chimico o forse meccanico. Anche qui, notiamo che una sorta di bilanciamento esiste, tra chiusure e investimenti.
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A Ragusa, invece, nulla.
Un centro direzionale potrebbe sostituire una storia industriale legata al petrolio e alle plastiche che va avanti da un secolo. Traduciamo? A Ragusa si coltiverà il nulla. Fine della traduzione. Le compensazioni industriali che fine hanno fatto? Strano, non credete? Ragusa tagliata fuori dal perimetro delle ricadute economiche di una Eni che a Ragusa ha solo preso, e ci riferiamo agli asfalti ai bitumi, al cemento, al petrolio, alla chimica e ai derivati, e mai restituito. C’è di più, però, un elemento che apparso stranissimo a noi della redazione e che tutti i ragusani devono sapere, inclusi gli attori politici, sindacali e il primo cittadino della città inclusa. Sapete chi è il presidente di Versalis in Italia e nel mondo? È Marcello Poidomani, ingegnere, nato a Ragusa, residente a Ragusa, iscritto all’ordine degli ingegneri di Ragusa, formato nel petrolchimico di Ragusa, già direttore dello stabilimento di Ragusa e oggi, curiosamente, quello che dismetterà Ragusa.
L’ingegnere ragusano, è in Eni dal 1988, principalmente attivo nel settore Chimico ricoprendo ruoli via via crescenti fino alla Direzione degli Stabilimenti di Ragusa, Priolo, Qatar e Dunkerque. Nel 2013 viene chiamato a dirigere le attività della Versalis France con il ruolo di Presidente e Direttore Generale fino al 2018; lo stesso anno rientra in Italia come Direttore della Supply Chain di Versalis per poi diventarne, nel 2020, Direttore Industriale. Nel 2021 assume la carica di Direttore DOT (Development and Technical Activities) per la Direzione Generale Energy Evolution di Eni. Una carriera di tutto rispetto per il nostro concittadino, tanto che nel settembre 2024 è nominato Presidente di Versalis. Giusto in tempo per chiudere Ragusa.
Nell'esegetica che ha accompagnato la narrazione su Enrico Mattei, emerge con chiarezza il valore della comunità e la difesa del territorio, elementi che sovrastano qualsiasi azione di tipo manageriale. Questi aspetti ci hanno da sempre restituito un'immagine di Enrico Mattei nella sua pienezza umana e ideale. Mattei non solamente vedeva l’azienda come un’entità astratta, economica, ma la considerava parte integrante della comunità, promuovendo un modello di sviluppo che armonizzasse interessi economici e benessere sociale. Sono valori etici irrinunciabili quelli di Mattei, gli stessi che la comunità iblea dovrebbe attendere dal management di Versalis, il cui vertice è proprio ragusano.